martedì 31 maggio 2011

Via Slataper serve per far sentire la voce di chi è abbandonato all'indifferenza

Dal 2003 uomini e donne provenienti dalla Somalia principalmente e subito dopo dall'Eritrea e Etiopia,comincaino il loro clavario europeo,fatto di respingimenti di accoglienze a scadenza per finire nel baratro dell'indifferenza più totale,dopo aver ricevuto lo status di rifugiati di guerra.

Come se non bastasse aver scampato la morte nei loro paesi in guerra da anni;ragazzi e ragazze renitenti alla leva,dissidenti o semplicemente appartenenti ad etnie diverse si trovano a vagare in questo momento per le strade di Firenze,senza nessun tipo di accoglienza come prevederebbe la legge europea sui rifugiati.
Da Domenica siamo in Via Slataper dopo aver cercato un confronto con le istituzioni,montando una tendopoli di fronte alla Fortezza da Basso,in occasione di Terra Futura,da li lo sgombero forzato prima mal riuscito coi vigili e fiorentina ambiente,(avendo comunque hanno usato violenza verbale e fisica sulle persone presenti,distruggendo le tende e sequestrando senza alcun mandato alcuni materiali),poi con l'intervento della Polizia,senza alcuna violenza grazie all'intelligenza e buon senso dei migranti,del movimento lotta per la casa e next emerson,prendendo il tempo necessario concordato con le forze dell'ordine,portando fuori pericolo soprattutto le donne con bambini,salvando tutti i materiali della tendopoli portati al next emerson,divenuto da li a poco un centro d'accoglienza per 80 persone.
Dopo alcuni giorni abbiamo tentato un'occupazione nella zona dell'isolotto,non riuscita a causa dell'inagibilità della struttura.Ovviamente sono momenti di tensione e di sconforto non solo per i migranti,ma anche per il movimento che vede le porte chiuse anche per la famosa questione dell'autorecupero di edifici occupati da vent'anni e vista la linea dura perseguita da Renzi il clima diventa pesante.
Ci voleva una soluzione rapida ed intelligente,anche solo per dare una risposta seria a tanta inspiegata durezza.
Così Via Slataper diventa un modo per dimostrare alla giunta comunale e regionale,che i problemi legati alla casa,non sono affrontabili con promesse o linee dure dell'ultim'ora,abbiamo occupato per necessità,non per comodità,nessuno dei migranti o del movimento voleva ricorrere nuovamente all'occupazione,siamo stati obbligati,di fronte a simili atteggiamenti.
Vogliamo rispetto per i rifugiati e chiediamo a gran voce il diritto all'abitare per tutt*,poichè la casa oggi è sempre più un sogno irrealizzabile,per chi non ha disponibilità economica.
Ci poniamo di traverso quando certe politiche guardano all'edilizia privata,quando le parole d'ordine vorrebbero diventare leggi e nascondendo le responsabilità civili dietro la scusa dell'ordine pubblico.
http://www.nove.firenze.it/vediarticolo.asp?id=b1.05.30.20.36

http://www.lanazione.it/firenze/cronaca/2011/05/30/515400-appello_serve.shtml

In Via Slataper ci sono donne e bambini tra gli 8 mesi e i 2 anni,molti di loro lavorano chi regolarmente e chi in nero,costretti dal mercato del lavoro odierno,partono al mattino e tornano la sera con un salario giornaliero da fame.Questa è la realtà non solo dei richiedenti asilo,ma di tutt* coloro che perdono un lavoro,che perdono la casa o magari come è successo altre volte si trovano in condizioni d'indigenza dovuti alla salute.
Esortiamo non solo il sindaco Renzi a visitare la città nei suoi angoli remoti e di mettersi seriamente a confronto con le realtà attive nel territorio,coloro le quali affrontano condizioni di disagio costanti e cercano di ovviare a dei servizi sociali tagliati dalla giunta.
Firenze non è solo un teatrino di mostre o salottino di intellettuali illuminati nelle teorie,qua c'è bisogno di pratiche concrete e la BSA Toscana si sta impegnando con quelle realtà sincere e disponibili al conflitto contro chi specula sui diritti degli altri.

domenica 29 maggio 2011

[BSA TOSCANA] habemus casa! Nuova occupazione dei rifugiati fiorentini


 
Dopo una settimana estenuante, di rabbia e frustrazione, stamattina abbiamo di nuovo occupato uno dei tanti stabili dismessi di questa città. La nostra storia ormai è nota a tutti quelli che non vogliono far finta di non sentire, per una settimana abbiamo sperato anche in un solo piccolo segnale e abbiamo imparato invece quanto le Istituzioni fiorentine siano ciniche e incapaci. Di fronte a uomini donne e bambini che da mesi vivono per strada, Renzi non ha voluto neanche per un attimo scendere dal suo trono fatto di inutili frasi ad effetto. Siamo rifugiati politici, a tutti gli effetti cittadini italiani, tutelati dall’alto commissariato Onu per i Rifugiati. Abbiamo diritto a un tetto e a una vita dignitosa. Firenze si trova di fronte a una situazione grave, un’emergenza umanitaria a cui Renzi non ha voluto neanche provare a trovare una soluzione, offrendo solo un ottuso cinismo che dimostra quanto le amministrazioni siano lontane dalla vita reale che vivono i loro cittadini. Abbiamo subito tre sgomberi, siamo stati picchiati, umiliati, minacciati, sorvegliati costantemente come pericolosi criminali. Ancora una volta abbiamo dovuto fare da soli, ancora una volta insieme ai nostri amici italiani abbiamo dovuto trovare un modo per non rimanere in mezzo a una strada.

In questa settimana siamo stati insieme, italiani e rifugiati, ci siamo conosciuti, abbiamo imparato ad autogestirci e ad affrontare collettivamente la situazione pesante in cui ci hanno lasciato. Questa accoglienza, fatta di carne ed ossa, di condivisione e solidarietà vera, ci ricompensa di tutta la brutale indifferenza ingoiata in questi mesi.

Invitimo tutti e tutte a venirci a trovare alla nuova occupazione di via Slataper, vicino a piazza Tanucci. Abbiamo bisogno di tutto, soprattutto della vostra vicinanza e solidarietà.



Assemblea dei Rifugiati politici somali eritrei e etiopi, Movimento Lotta per la casa, NextEmerson, Brigata di Solidarietà attiva Toscana

martedì 24 maggio 2011

[BSA NAZIONALE] Renzi non è diverso da un De Corato

Sabato mattina un corteo di italiani e rifugiati eritrei, somali ed etiopi ha concluso il suo percorso in Piazza Bambini e Bambine di Beslan, davanti alla Fortezza da Basso di Firenze dove si stava svolgendo la manifestazione Terra Futura, vetrina della regione Toscana sullo sviluppo sostenibile. Al grido di “terra futura, tenda presente” i rifugiati politici hanno montato insieme a noi un presidio permanente di protesta. I rifugiati (fuori dai percorsi di assistenza e senza casa) chiedono uno stabile da autogestire e recuperare, la residenza nel Comune di Firenze e il rinnovo dei titoli di viaggio  . Il Comune di Firenze non solo non si è fatto vivo ma ha mostrato il volto duro della repressione. La Polizia Municipale ha fatto irruzione nella tendopoli in cui migranti e italiani stavano dormendo: hanno cominciato a trascinare la gente fuori dalle tende in malo modo, sfasciando e strappando i teli e le strutture dei ripari provvisori. Al tentativo dei migranti di resistere, mettendosi davanti e sotto le camionette che stavano portando via il materiale della tendopoli, la Municipale ha reagito con strattoni, spinte, calci e buttando le donne a terra, provocando alcuni contusi lievi. Il tutto condito da varie provocazioni e offese da parte dei pubblici ufficiali presenti che denunciamo con forza. Le forze dell'ordine sempre in disparte, sono intervenuti solo quando tre migranti hanno minacciato di lanciarsi da un cavalcavia in preda alla disperazione per l’ingiustizia che si perpetrava, ancora una volta, contro di loro. In ogni caso la ferma e decisa determinazione dei migranti e degli italiani presenti, ci ha permesso di resistere allo sgombero.
La responsabilità di tutta questa operazione non può che essere attribuita al sindaco Renzi, sempre più chiaramente destrorso nelle idee e nei mezzi usati. Il sindaco rimanda i problemi cercando di nasconderli dalla vista di tutti con la repressione. Il decoro di cui si riempe la bocca, non è nient’altro che un tappeto sotto il quale nascondere le emergenze a cui non sa e non vuole rispondere. È un Renzi sempre più scollato dalla realtà, che di fronte a situazioni drammatiche e pesanti sa parlare solo di decoro e senso estetico come un gretto e becero bottegaio.
Il presidio permanente è stato velocemente e coraggiosamente ricostruito. Ieri sera dopo una trattativa in Regione dove alcuni assessori avevano promesso di impegnarsi per risolvere la situazione, Renzi ha scavalcato tutti imponendo di nuovo uno sgombero immediato.
Stamattina alle otto la celere era appostata in piazza indipendenza pronta ad intervenire e la digos intanto invadeva la piazza intimando lo sgombero istantaneo della tendopoli, rendendo evidente quali sono i metodi di questo illuminato sindaco e come non abbia intenzione di occuparsi di problemi sociali gravi che rischiano di sfociare in situazioni davvero esplosive.
L'ordine di Renzi è stato “sgomberare anche con la violenza se necessario” e i suoi servi hanno eseguito perfettamente gli ordini. Per non mettere ulteriormente a rischio le famiglie di migranti, le donne e i bambini siamo stati costretti dopo 4 estenuanti giorni a smontare il presidio.
Adesso i profughi hanno trovato rifugio nel giardino della fortezza in attesa di un posto che li accolga.

Assemblea dei Rifugiati politici somali eritrei e etiopi, Movimento Lotta per la casa, NextEmerson, Brigate di Solidarietà attiva Toscana

[BSA TOSCANA]Dalla tendopoli di firenze alle istituzioni comunali e regionali.

Alla cortese attenzione di:
-Sindaco di Firenze Matteo Renzi
-Vicesindaco di Firenze Dario Nardella
-Assessore alla Casa Claudio Fantoni
-Assessore alle Politiche socio-sanitarie e ambiente Stefania Saccardi
-Gruppi Consiliari Comunali
-Presidente della Regione Toscana Enrico Rossi
-Assessore regionale al Welfare e politiche per la casa Salvatore Allocca
E per conoscenza a Laura Boldrini, portavoce dell’Alto Commissariato dell’ONU per i Rifugiati Politici.


Siamo un gruppo di oltre 70 richiedenti asilo somali, eritrei ed etiopi, accampati ormai da quarantotto ore in una tendopoli davanti alla Fortezza da Basso di Firenze con il sostegno del Movimento di Lotta per la Casa, CSA Next Emerson, Brigata di Solidarietà Attiva Toscana, Rete Insicuri, Spazio Kulanka e singoli cittadini.
Proveniamo da paesi in guerra da decenni, pensavamo di poter trovare finalmente nella moderna Firenze il necessario per poter ricostruire una nuova vita in pace e libertà. Adesso possiamo dire che ci sbagliavamo. Come rifugiati, ormai fuori da percorsi di accoglienza brevi e privi di sbocchi che il Comune e la Regione prevedono, ci troviamo senza un tetto sotto il quale vivere, pur avendone diritto come previsto dal nostro status.

Abbiamo deciso di allestire questa tendopoli per rompere l’aurea di invisibilità che ci circonda, ma da ormai due giorni raccogliamo solo censura mediatica e silenzio.
È ora che chi di dovere si assuma le proprie responsabilità, senza più nascondersi dietro a scuse come il numero chiuso, l’assenza di fondi o ancor peggio l’indifferenza di chi ritiene la questione profughi ampiamente risolta dal tanto famigerato “modello toscano”.

Chiediamo un incontro per risolvere questa emergenza umanitaria e per poter discutere le seguenti rivendicazioni:
-Chiediamo che ci venga messo a disposizione uno stabile dismesso da autorecuperare ed autogestire, soluzione ben più economica dei tanti milioni di euro spesi nei percorsi ufficiali

-Chiediamo di poter ottenere la residenza per tutti in quanto cittadini della città di Firenze
-Chiediamo il rinnovo dei titoli di viaggio perché i nostri passaporti non sono riconosciuti a livello internazionale

Rimarremo qua accampati fino a che non otterremo l’incontro richiesto.


Assemblea dei richiedenti asilo somali, eritrei ed etiopi
Brigata di Solidarietà Attiva Toscana

Movimento di Lotta per la Casa
CSA Next Emerson

Rete Insicuri
Spazio Kulanka.

domenica 22 maggio 2011

[BSA TOSCANA] allestita tendopoli davanti alla vetrina di Terra Futura


Questa mattina circa 800 uomini e donne hanno attraversato le vie del centro per riaffermare con forza il diritto alla casa, il diritto alla cittadinanza per tutti e tutte.  Sono centinaia i senza casa, gli sfrattati,gli studenti, i precari e  i migranti  in questa città dedita a profitti e speculazione che oggi hanno scelto di ribellarsi e di farsi sentire.
Abbiamo deciso inoltre di sostenere la lotta dei nostri fratelli e delle nostre sorelle rifugiati/e e richiedenti asilo provenienti dalla Somalia, dall'Eritrea e dall'Etiopia che fuggiti da guerre e povertà reclamano la possibilità di una vita dignitosa e serena. E' con loro che stiamo allestendo un presidio permante-tendopoli proprio difronte  alla Fortezza Dabasso, dove si sta svolgendo" Terra Futura " , vetrina del modello di sostenibilità toscano, tanto sostenibile da dimenticarsi di centinaia rifugiati politici in mezzo alla strada. Chiediamo il sostegno di tutta la città, perchè Firenze cessi di essere per tanti uomini e tante donne una prigione a cielo aperto!
Libertà di movimento e diritti per tutte e tutti!
Rimarremo accampati qui per alcun giorni, sostenete la tenda dei diritti!

movimento di lotta per la casa, bsa toscana, csa next-emerson

venerdì 20 maggio 2011

[BSA TOSCANA] contro la repressione, estendere la solidarietà, rilanciare la lotta

[BSA TOSCANA] DIRITTO ALLA CASA E ALL'ACCOGLIENZA...LA MISURA è COLMA! SABATO 21 TUTTI IN PIAZZA!

Le musiche del maggio portano note stonate nella città. Scenari di guerra non dichiarata contro chi vuole soltanto un tetto e il diritto minimo di una casa dove poter organizzare il futuro
*Scenari pesanti per gli oltre 100 sfratti al mese, quasi tutti per morosità, segno evidente di una crisi infinita che parla l'odierno linguaggio della precarietà, della cassa integrazione, della disoccupazione...mentre le istituzioni mettono a disposizione una manciata di alloggi popolari davanti ad un bisogno di migliaia di di abitazioni. Un presente fatto di attese per sogni irraggiungibili.
*Scenari pesanti per i senza case e i senza futuro costretti negli stabili occupati alla sopravvivenza quotidiana, bersagliati da ordini di sgombero e incursioni poliziesche. Nella lotteria degli sgomberi il mese di maggio si presenta pesante.
*Scenari pesanti per le decine di donne con bambini alloggiate nelle strutture di servizio a tempo. Con orari rigidi e regole di comportamento che rendono la vita impossibile a chiunque. Anche loro senza un futuro certo, anche a loro è negato il diritto alla vita.
*Scenari pesantissimi per le centinaia di uomini e donne che provengono dai territori di guerra (Eritrea, Etiopia, Somalia, in primo luogo). Richiedenti asilo che hanno affrontato il terrore di viaggi infiniti per ritrovarsi in una condizione disumana. Istituzioni che propongono solo strutture a "breve periodo" e che sprecano milioni di euro con false politiche di integrazione.
*Nella città delle merci, della speculazione, del saccheggio di volumi e metri quadri, degli affitti a nero, rivendicare il DIRITTO ALLA CASA è sempre più difficile. Davanti a interminabili code all' Ufficio Casa, davanti alla reiterata volontà di cancellare anche le esperienze pilota come l'autorecupero, le istituzioni locali si sono finalmente mostrate per la loro brutale realtà.... TUTELARE LA GRANDE PROPRIETA' E CANCELLARE I DIRITTI DEI CETI SOCIALI PIU' DEBOLI.
*Non ci aspettiamo certo di più da un governo che sposa la filosofia "Marchionne", che costringe lavoratrici e lavoratori a regalare il primo maggio ai padroni, che maltratta i lavoratori del mnaggio e che privatizza i "beni comuni" come l'acqua, i trasporti, e fra un pò anche i monumenti, e che arriva a negare anche il diritto minimo alla residenza...
*Ma dietro il loro disprezzo per un diritto fondamentale, cresce la nostra consapevolezza e sopratutto la nostra rabbia...
SABATO 21 MAGGIO - ORE 10.00 -  PIAZZA INDIPENDENZA - MANIFESTAZIONE CORTEO PER IL DIRITTO ALLA CASA.
ALICE, IL DIAVOLO E TUTTO IL MOVIMENTO DI LOTTA PER LA CASA.
Assemblea dei richiedenti asilo somali, etiopi ed eritrei IN LOTTA
Brigata di Solidarietà Attiva TOSCANA
CSA nEXt emerson
RETE INSICURI
COLLETTIVO D'AGRARIA


mercoledì 18 maggio 2011

DA PADOVA: NOI DI QUI NON CE NE ANDIAMO!LA LEGA RENDE INSICURI TUTTI!

Dario, Gigi, Nabil e Paolo sono qui insieme da giorni, stanchi e determinati resistono assieme ad una trentina di tunisini al campo popolare di accoglienza davanti la scuola ex Gabelli di Padova. Intorno a loro una città, con tutti i problemi e le contraddizioni che le dinamiche sociali determinano. Giornali e TV parlano di loro, ed oggi finalmente anche il sindaco della città è costretto ad ammettere che si, c'è la responsabilità del Ministro degli Interni che non vuol affrontare la questione dei rifugiati. Zanonato di centro sinistra accusa la destra, non denuncia e non minaccia lo sgombero ma i tunisini rimangono in strada. Come a Bergamo, Come a Milano, e un pò in tutto il nord. Le Brigate della Solidarietà Attiva insieme a rifondazione in queste settimane hanno aperto le proprie sedi e costruito un meccanismo che lega solidarietà dal basso e denuncia politica. C'è una questione NORD ed accoglienza negata per chi non lo avesse capito, dovuta principalmente alla paura delle urla di Radio Padania. Per cui dato che fora da ball è rimasto uno slogan meglio stare in silenzio, o tutt'al più organizzare cene per pagare biglietti per andare in Francia come la Lega ha fatto a BErgamo. 
Così facendo però, la Lega e il suo imbarazzo messo sotto il tappettino rendono di nuovo insicuri tutti. In primis i tunisini costretti a vivere il proprio permesso temporaneo in una sorta di limbo dove l'unica strada percorribile rischia di portarli a lavorare nelle economie informali, cioè lavoro nero o illegalità. Come al solito la lega fa marcire la situazione per poi gestire il clima di paura che questa determina, ci dice Dario prima di incontrare alcuni cittadini del quartiere che mostrano la propria solidarietà, tra i quali un profugo bosniaco arrivato in Italia una quindicina di anni fa che oggi è diventato fisioterapista. C'è un terreno inedito in questa mobilitazione che oggi proseguirà davanti la prefettura di Padova, un terreno che dice una cosa semplice accogliere per costruire percorsi migratori per chi ha un permesso di soggiorno anche temporaneo è un modo per costruire vivibilità per tutti. Non è difficile, basta semplicemente che la politica faccia il suo dovere. 

[BSA PADOVA], LA NOSTRA LOTTA PARLA A TUTTA LA CITTA'

Sabato 14 maggio abbiamo occupato il cortile dell’ex scuola Gabelli.
Siamo giovani tunisini, siamo tutti arrivati a Lampedusa fra il primo gennaio ed il cinque aprile; abbiamo attraversato con traiettorie diverse i campi del sud Italia, abbiamo ottenuto un permesso di soggiorno temporaneo ed un titolo di viaggio, e siamo arrivati a Padova.
Qui abbiamo vissuto all’aperto, dormendo – quando riuscivamo –all’addiaccio, in stazione, o a Prato della Valle o in caseabbandonate. Senza accesso a servizi fondamentali: cibo, assistenza sanitaria, pulizia personale. Senza, in una parola, alcunaaccoglienza.
Malgrado queste condizioni difficili, siamo rimasti degni. Eppure, il permesso umanitario che abbiamo ricevuto prevede un percorso di accoglienza. Sembra però impossibile ottenere questo diritto, nel rimpallo di responsabilità fra Questura, Prefettura,Protezione Civile e Comune. Con l’aiuto delle Brigate di Solidarietà
Attiva, abbiamo richiesto l’accesso ai servizi fondamentali; 20 di noi l’hanno ottenuto – e questo conferma che rivendichiamo un diritto legittimo- 40 di noi sono rimasti fuori, senza valide ragioni dal nostro punto di vista. Altri vagano per la città abbandonati da tutte le istituzioni.
Per questo abbiamo deciso di occupare in cortile della Gabelli. Non siamo entrati nella ex-scuola. Richiamiamo l’attenzione su uno spazio dedicato all’accoglienza, ma di fatto chiuso ed inutilizzato da quasi
due anni. Chiediamo un luogo per tutti, per vivere assieme ed organizzarci. Chiediamo di poter iniziare una vita degna in Italia.
Grazie alla solidarietà che abbiamo incontrato, da parte di molti italiani, della Parrocchia di San Giuseppe e della parrocchia di San Lazzaro , ci siamo autorganizzati con le tende, con dei corsi di italiano, ed autogestiamo i pasti e le pulizie.
Per sostenere questa lotta e per proporre un modello di accoglienza degna invitiamo tutti i cittadini, le associazioni e chiunque sensibile a questo tema a partecipare al presidio indetto dalle Brigate di Solidarietà Attiva mercoledi 18 maggio alle ore 18 in piazza Antenore sotto la Prefettura comitato di occupazione della ex – gabelli
brigate di solidarietà attiva padova

domenica 15 maggio 2011

Freedom Flottilla II: il 14 Maggio siamo scesi in piazza per la libertà della Palestina


Le Bsa occupano un centro di accoglienza a Padova

Padova 14 Maggio 2011

Oggi a Padova decine di tunisini in possesso del permesso di soggiorno umanitario, sostenuti dalle Brigate di Solidarietà Attiva, hanno occupato il Centro di prima accoglienza Gabelli a San Lazzaro. Centro mai aperto nonostante la presenza in città di decine di ragazzi tunisini provenienti da Lampedusa aventi diritto al vitto e all’alloggio, costretti invece a dormire per strada, nelle periferie della città.
Chiediamo la riapertura del centro affinché diventi un punto di riferimento per l’inserimento di questi giovani e non lasciarli invece allo sbando, prede della criminalità.
Chiediamo solidarietà attiva alla comunità, un aiuto concreto nella preparazione dei pasti e di raccolta di materiali, soprattutto coperte.

Avanti Brigate!

martedì 10 maggio 2011

Continúan ataques a periodistas en Honduras, durante visita de Uribe y Slim

Recientes ataques a periodistas han sido reportados en Honduras especialmente durante los dos días de una conferencia para promover los negocios a la que asistieron el magnate mexicano Carlos Slim y el ex presidente colombiano Alvaro Uribe, ambos actuando como principales portavoces de la iniciativa del régimen de Pepe Lobo y el Departamento de Estado de EE.UU.

Un camarógrafo de TV globo, Udiel Gudiel Rodriguez, recibió una paliza durante la cobertura de un acto represivo en las cercanías de la conferencia, en la Universidad pública del Valle de Sula, el camarógrafo seguía de primera mano la represión, cuando un agente policial noto su presencia y con garrote en mando empezó la golpiza contra el joven, según varios testigos, al acto se unieron al menos quince agentes que continuaron la golpiza, quitándole la cámara y arrastrándolo por el suelo.

En días anteriores, Udiel había sido agredido en Tegucigalpa cuando cubría las manifestaciones de la resistencia hondureña, en esa ocasión fue amenazado "te vamos a pelar", le dijeron los policías, ante esta amenaza frontal el camarógrafo presentó formal denuncia ante el COFADEH.

Por otro lado hubo denuncias de la colaboradora de Radio Uno, Silvia Ardón, quien mientras buscaba información acerca de los detenidos durante la conferencia fue agredida por agentes de la Policía Nacional. Esto ocurrió cuando días antes el director de esa misma radio, Arnulfo Aguilar sufrió un atentado de asesinato en su propia casa. En ese momento Aguilar ya tenía medidas cautelares por la corte interamericana de derechos humanos debido a todas las situaciones de este tipo por las cuales él y su equipo han sufrido en los últimos meses.

venerdì 6 maggio 2011

DALLA BRIGATA DI SOLIDARIETA' ATTIVA BERGAMO: A SOSTEGNO DEI PROFUGHI AFRICANI.

Dopo aver incontrato 3 tunisini per strada in 15 giorni siamo arrivati a 37 e dopo accoglienza e battaglie siamo riusciti a fargli ottenere degli spazi in cui stare. da 3 giorni stiamo gestendo un "centro d'accoglienza" per 20 tunisini e facendo la spola in altri 2 dormitori per gli altri;per tutto quello che riguarda l'accesso ai diritti come la residenza,la tessera sanitaria, la conversione dei permessi...Siamo in un progetto che richiederebbe energie "Nazionali"in un territorio con energie "personali".
Manderemo una mail dettagliata anche perchè riteniamo importante condividere una pratica esportabile in altri territori come ha fatto Padova e dalla quale siamo partiti.
BSA BG

[BRIGATE TOSCANA, BERGAMO, SALENTO,BENEVENTO] contro la repressione solidarietà agli studenti fiorentini


78 indagati, 5 arresti domiciliari, 17 obblighi di firma. Sgominata pericolosa banda di mafiosi? Arrestato un grande boss? No, nulla di tutto questo. Questo è il bilancio di una indagine di Digos e Servizi segreti, durata più di due anni, contro il movimento studentesco fiorentino.


E quali sarebbero queste pesanti accuse, sulle quali, a nome della REPRESSIONE, sono riusciti a montare l'imputazione per  associazione a delinquere? si tratta per caso di mafia? di terrorismo? pestaggi? mandanti di delitti?No, ancora una volta, nulla di tutto questo.Bensì aver organizzato cortei non autorizzati, offeso (a parole) le forze dell'ordine, fatto scritte sui muri, danneggiato le banche dei padroni;fatti legati a due anni di mobilitazioni sui temi più svariati (antifascismo, antirazzismo, anticapitalismo, lotta ai tagli alla scuola e ai servizi, lotta alle privatizzazioni) sono stati collegati non ad una precisa volontà politica, ma al puro spirito di delinquere. Ebbene si, si tenta di rovesciare sul movimento fiorentino l'accusa di associazione a delinquere per aver lanciato due uova, fatto due scritte, aver bloccato i binari.
Certo "sbattere il mostro in prima pagina", mostrare "mazze, coltelli , bombolette" magari con sotto la scritta "pacchi bomba" (tg 4), buttarla tutta sul "sono anarco-terroristi" ha il suo effetto: a sentire i telegiornali davvero c'era una banda di delinquenti pronti a tutti. Poi si scopre che le mazze sequestrate sono bandiere, e non ci sono fatti di cronaca che raccontino di mazze usate ai cortei, che il coltello si usava per tagliare il pane in uno spazio dove si organizzano spesso cene e aperitivi. E nessuno si domanda quale sia l'alto livello di pericolosità derivante dal detenere in casa lampadine, stencil, bombolette. 
No chiaramente la Digos ha fallito il suo intento: trovare molotov o cose simili. Ma l'indagine era iniziata, la proroga è stata necessaria per non far finire tutto in una buffonata. Evidentemente non ci sono riusciti e si sono dovuti attaccare ai  mass media, rovesciando la realtà e ingigantendo i fatti, per ottenere qualcosa. 
Lo scopo è chiaro: ridurre a semplici delinquentelli ragazzi che fanno politica e che quindi, quando scendono in piazza, hanno precise e chiare rivendicazioni.
Quali? Pretendere che la scuola e l'università siano pubbliche ed accessibili, pretendere un futuro che non sia precario, rispondere all'arroganza del padrone Marchionne. Se avere queste idee e manifestare per quello è delinquere, allora molti sono delinquenti.
La conflittualità si è alzata in tutta Italia c’è una società che si sta ribellando a Marchionne, alla Gelimini, a Frattini e la sua guerra “umanitaria”, a Tremonti e i suoi tagli, a Berlusconi. Lo ha fatto a Napoli già da due anni, con la gente picchiata dalla polizia perchè chiedeva di capire se a Chiaiano c’erano rifiuti tossici o meno. Lo ha fatto a L’Aquila, dove la gente è stata caricata perchè toglieva con le carriole le macerie dal centro, di cui nessuno si occupava. Lo ha fatto a Roma il 14, studenti e lavoratori uniti. Come diceva Brecht “tutti vedono la violenza del fiume che scorre, nessuno vede quella degli argini che la costringono”, ugualmente si tenta di far pensare alle persone che la violenza sia fare una scritta sul muro o lanciare un uovo e non  sia violenta la strage bianca dei morti sul lavoro, dello smantellamento dei servizi pubblici, della cancellazione del contratto collettivo nazionale del lavoro a colpi di referendum-ricatto. E’ violento imbrattare un bancomat delle ricche banche generatrici di crisi, ma non è violento dire che la ex 626 (legge sulla sicurezza sul lavoro) è un optional che in piena crisi del capitalismo non possiamo permetterci. Una risposta forte è il minimo che si possa offrire a questo governo scellerato e a questa Unione Europea razzista e capitalista.


Per tutti questi fatti esprimiamo quindi la più totale solidarietà agli studenti e ai lavoratori fiorentini coinvolti in questa inchiesta.
La repressione non farà altro che rendere più forte e convinta la nostra 
lotta.
TUTTI LIBERI


BRIGATA DI SOLIDARIETA ATTIVA TOSCANA
BRIGATA DI SOLIDARIETA ATTIVA BERGAMO
BRIGATA DI SOLIDARIETA ATTIVA SALENTO
BRIGATA DI SOLIDARIETA ATTIVA BENEVENTO

mercoledì 4 maggio 2011

Bsa Milano: il dovere dell'accoglienza

Ai sigg.ri
-Prefetto di Milano
-questore di Milano
-Presidente della Regione Lombardia
-Presidente della Provincia di Milano
-Sindaco di Milano

Nelle scorse settimane, dopo l’arrivo di diverse migliaia di profughi e migranti sulle coste italiane, anche Milano e le altre province lombarde sono state interessate dall’afflusso di questi profughi e migranti. In gran parte si tratta di tunisini e altri cittadini nordafricani ai quali è stato riconosciuto il permesso umanitario di sei mesi sulla base del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 5 aprile 2011 in merito alle misure di protezione temporanea per i cittadini stranieri affluiti dai Paesi del nordafrica. Non mancano però anche cittadini di altre nazioni africane e mediorientali, spesso richiedenti asilo, in arrivo a centinaia proprio in queste ore da alcuni centri del Sud.
Abbiamo incontrato decine di queste persone – la maggior parte dei quali dopo aver viaggiato dal sud e trovandosi per strada senza accoglienza e informazioni su cosa possano fare e quali opportunità e diritti possono reclamare.
Le loro storie raccontano l’esperienza di essere stati spostati a caso e senza spiegazione, con in mano un permesso di soggiorno e un titolo di viaggio, dal sud al nord come pacchi postali, alcuni infine scaricati in stazione Centrale. Quando li incontri ti fissano negli occhi e ti fanno semplici, dirette e drammatiche domande: “E’ da 6 giorni che non mi lavo, dove posso andare? Dove posso dormire?”.
Sono le ennesime vittime di un sistema di accoglienza decisamente discutibile (e comunque poco trasparente) di Milano e della sua provincia.
Noi non riusciamo ne politicamente ne umanamente a fare finta di nulla, a distogliere lo sguardo e passare oltre. Non vogliamo essere anche noi complici del disinteresse che ancora una volta Milano mostra.

Vi chiediamo quindi la disponibilità ad un incontro per farci capire quale sia l’accoglienza prevista, quali azioni le istituzioni milanesi stanno mettendo in campo, cosa posso legittimamente sperare questi uomini.
Noi saremo giovedì alle 18.00 in Presidio davanti alla Prefettura di Milano per sostenere la nostra volontà di accoglienza e dignità per tutti i profughi e i migranti

BSA Milano
ARCI Milano
Sinistra Critica
Rete Immigrati Autorganizzati
Todo Cambia
Corsari Milano
Rete Studenti Milano
ZAM
Convergenza delle Culture Milano
Acea
Dimensioni Diverse

domenica 1 maggio 2011

Lampedusa è di nuovo sovraffollata

Con l'arrivo di altri 600 profughi a Lampedusa previsto per questa notte i migranti sull'isola dovrebbero raggiungere 3 mila presenze. Una situazione nuovamente al collasso e drammatica come ci raccontano i nostri compagni presenti nell'isola nel presidio democratico a cui partecipano il forum antirazzista e le brigate della solidareità. Hanno militarizzato l'isola, hanno di fatto ucciso con una campagna mediatica idiota il turismo isolano, ma non riescono ad affrontare un fenomeno al di fuori della logica dell'emergenza che sta provocando il corto circuito tra le fila del Governo. Vediamo se Berlusconi ha il coraggio di tornare nell'isola a raccontar frottole, stavolta abbiamo la sensazione che gli applausi saranno molti di meno.