giovedì 31 marzo 2011

Lampedusa lo sa

Proclami e miracoli.....
C'è stata Napoli e la sua monnezza,L'Aquila e le sue macerie,poi la mafia,la crisi ogni che si doveva intervenire sull'emergenza,partiva il proclama del miracolo.
Oggi L'Aquila è ancora distrutta,Napoli invasa dalla spazzatura,la crisi non è mai stata affrontata e la mafia è sempre più potente.In 60 ore con qualche deportazione,qualche detenzione e poi qualche respingimento,tutto sara risolto? Tra 60 ore Lampedusa sarà ancora la,uno scoglio a cui speranza e disperazione si aggrapperanno ancora.
Tra 60 qualcuno sarà stato convinto che l'invasione è stata bloccata,che è semplicemente questione di alzare barriere,tracciare confini,tenere fuori l'uomo nero dalla Fortezza Europa.
Tra 60 ore i flussi migratori non si saranno fermati,la storia dell'uomo è la storia di grandi migrazioni;i governi europei non sono pronti a gestire il cambiamento,non lo concepiscono come tale e non lo affronteranno se non con la repressione.
Lampedusa è solo il simbolo,domani o tra 60 ore la questione immigrazione sarà frammentata su tutto il territorio,nasceranno piccoli lager e si faranno piccole deportazioni,nella speranza che la popolazione non si accorga di nulla e creda all'ennesimo ridicolo miracolo.
Noi non abbiamo bisogno di aspettare 60 ore per sapere che i miracoli non esistono,noi di conseguenza non delegheremo ai governanti la soluzione del problema voltando la testa dall'altra parte.
Noi,passate le 60 ore,continueremo a tenere gli occhi aperti a studiare il problema,pronti ad intervenire.

BSA Bergamo

mercoledì 30 marzo 2011

Lampedusa:Emergenza e monitoraggio

Lampedusa è un'isola dove la gente vive di pesca e di turismo (normalmente),in questo periodo per strategie politiche sono sommersi dai migranti del Nord Africa.
Si sa personaggi del calibro di Maroni hanno fatto il possibile per creare lo scontro tra etnie,ma ahimé per lui,le/gli abitanti di Lampedusa sono poco inclini al razzismo di bassa lega (permettetemi la finezza).
Si sono impegnati non solo per aiutare i migranti,si sono attivati per ripulire l'isola,ma anche attivati in modo netto per la risoluzione del problema,che vedono la vita dell'isola appesa ad un filo e non ci stanno ai giochi politici.
Molte sono state le manifestazioni contro il governo e la sua assenza voluta e costante,ma oggi è apparso San Silvio da Arcore,col suo solito show e pubblico annesso,giunto sull'isola per dare conforto alle anime bisognose,a parte le sue solite promesse da marinaio,è andato a sincerarsi che sul legittimo impedimento Lombardo voti a suo favore.
A parte la premessa questo nostro Blog serve per informare quanti non sapessero,che le BSA si sono attivate per la raccolta di fondi e/o materiali di prima necessità:
ALIMENTARI:Cibi in scatola (legumi-tonno etc...) Latte,biscotti,barrette cioccolato,thé
IGIENE PERSONALE: Dentifricio-spazzolini-sapone e shampo.
Riferimenti territoriali,per mettersi in contatto e sapere come si sta attivando quel territorio:

BSA Verbania-Cusio-Ossola brigatasolidarietaattivavco@gmail.com
BSA Padova bsa.padova@gmail.com
BSA Bergamo shima_85@hotmail.it
BSA Milano naila.cometa@hotmail.it
BSA Toscana brigatatoscana@autistici.org
BSA Lazio info@bsalazio.org
BSA Marche lucia.mielli@inwind.it
BSA Abruzzo bsaabruzzo@gmail.com
BSA Benevento 389025058 Alessandro
BSA Corato (Ba)
BSA Salento http:// brigatesalento.splinder.com


L'impresa non è di poco conto,l'idea di Maroni è chiara a tutti,questi centri di accoglienza sono i CIE a basso costo per le sue promesse elettorali,quindi dobbiamo essere presenti e attivi a Lampedusa e nei territori, lottare contro questa politica di esclusione razziale e sociale.
Diciamo NO a leggi classiste e ribadiamo un secco NO ai CIE! La condizione sociale non può e non deve essere un reato!
Federazione Nazionale Brigate di Solidarietà Attiva

domenica 27 marzo 2011

GIALLO SULLO STATUS GIURIDICO

Riportato qui sotto la questione su come dovranno essere gestiti questi migranti e magari essere presenti con denuncie e presidi qualora si cercasse di travisare i diritti umani!

Per il sindaco quello di Manduria è un Cie: "Cerco di interpretare le normative ma secondo me questo è un centro di identificazione a tutti gli effetti". Incerto lo status di questo campo: centro di identificazione o, come ieri è stato assicurato dalla Prefettura di Taranto all'assessore regionale alle Politiche giovanili e Attuazione del Programma Nicola Fratoianni e all'assessore alla Protezione civile Fabiano Amati, centro di prima accoglienza? Per il primo cittadino "dal momento che a Lampedusa si è creata un'emergenza per i continui arrivi e non essendo possibile fare lì l'identificazione, si è scelto di portarli in altri posti". "Adesso occorrerà capire da dove provengono e a che titolo arrivano (cioè come profughi o clandestini, ndr) - prosegue - Anche dal punto di vista logistico escludo che per un Cpa si possa scegliere un posto desolato come questo. In Italia ci sono mille edifici e aree demaniali del Ministero della Difesa con luoghi edificati - aggiunge Tommasino - se avessero voluto, avrebbero potuto farli lì i centri di accoglienza. Per questo penso che la tendopoli di Manduria sia un centro di emergenza che supplisce all'impossibilità di poterla fare a Lampedusa".



Bisogna che oltre a portare aiuti ci mettiamo a vigilare attentamente su come vengono trattati i migranti e sullo sviluppo giuridico e pratico dei campi. Come fare questo non lo so. Intanto direi che i compagni della zona si attivino facendo quanti più controlli possibile. Cerchiamo di organizzarci anche in questo senso e non solo per la raccolta dei beni.

BRIGATA SOLIDARIETA' ATTIVA TOSCANA

EMERGENZA LAMPEDUSA

La Brigata di Solidarietà Attiva è in movimento per reperire beni di prima necessità ai migranti nell'isola di Lampedusa,come ci ha comunicato la BSA di Trapani,i quali hanno fatto un sopraluogo nell'isola verificando la situazione,dove ne Protezione Civile e ne organi preposti,non sono in grado di sopperire all'emergenza!
Dobbiamo dire che gli abitanti di Lampedusa sono molto più sensibili e cercano come possono di aiutare sia i migranti che l'Isola stessa,ormai abbandonata alla sua sorte,come buona regola propagandista leghista vuole,cercando in qualche modo lo scontro fra abitanti e migranti di modo che possono fare le loro patetiche considerazioni!
La verità è che senza clandestini o migranti in genere la Lega non avrebbe senso di esistere,visto il propio programma privo di fondamento generale!

Comunque cerchiamo di far partire una carovana umanitaria per reperire questi generi di prima necessità:
VESTIARIO:Coperte,scarpe (dal 41 in su),Calze,mutande.
PRODOTTI PER L'IGIENE: Shampoo,bagnoschiuma,sapone,spugne
ALIMENATZIONE:Latte a lunga conservazione,The e biscotti,zucchero,barrette di cioccolato e scatolette (Tonno,legumi etc..).

I beni possono essere portati presso il circolo Rostagno (TP) nei seguenti giorni:
SABATO 18:30-20:00
LUNEDI' 18:00-20:00
MARTEDI' & MERCOLEDI' 16:00-18:00

venerdì 25 marzo 2011

Laboratorio popolare autogestito Le Piagge (Firenze)

Laboratorio Popolare Autogestito Le Piagge a Firenze è la sede della BSA Toscana,in un quartiere dove l'indigenza e l'esclusione sociale sono temi ormai assorbiti da Firenze,tristemente nota come città vetrina!
Il lavoro del centro popolare punta all'autogestione del locale dagli abitanti nel quartiere,un concetto andato disperso da troppi anni.
Troppo tempo abbiamo perso a delegare qualsiasi problematica alla politica o all'assistenzialismo. Con questo laboratorio,partiamo verso un progetto assai più complesso,cercando da far gestire le iniziative proposte dalle persone,usando la forma della discussione come legante fra i vari componenti di questa parte Fiorentina,la cui direzione,qualora fosse abbandonata a se stessa,sarebbe la divisione in classi sociali e parlando de Le Piagge,sarebbero divisioni fra poveri,(molto note negli USA),che sfocierebbero in violenze e degrado culturale.
Scegliamo di non stare a guardare,mentre la crisi divora il lavoro e getta le basi per una divisione tra ricchi e poveri,una società sempre più delusa e arrabbiata e senza soluzione,perde il proprio tempo davanti alla televisione e sogna un ceto sociale lontano e spietato!
Con l'autorganizzazione cerchiamo di far comprendere qual'è il vero ruolo di un/una cittadina/o,quali sono i diritti e i doveri di tutte/i e soprattutto prendersi ciò che essi pagano con la propria condizione:LA CITTA'!
Riprendiamoci i quartieri costringendo i sindaci di turno a destinare i proventi dei contributi o tasse,nella gestione dei rifiuti,per la salvaguardia dell'acqua pubblica,nell'edilizia popolare,che a Firenze scarseggia e vede i soliti noti prendersi delle cospique commesse private,creando eco-mostri inutili a scapito dei cittadini e dell'ambiente.
Giuliano Ciapetti BSA Toscana

L'Aquila non deve morire

"Un pò di tempo fa su Rai 3,durante il programma Presa Diretta,è passata l'immagine di Ponticelli (NA).
Hanno mostrato una parte di questo quartiere,baracche oggi abitate da chi la casa non se la può permettere,le cosiddette case popolari assegnate agli indigenti napoletani e non.
Queste baracche sono state costruite nel 1980 in seguito al terremoto e subito mi si è accesa la lampadina,pensando agli Aquilani, a quelle case ancora distrutte,alle macerie ancora a terra e a quei Moduli Abitativi Provvisori,che potrebbero diventare definitivi,proprio nella forma e misura in cui vengono poi assegnati oggi ai terremotati e domani magari agli indigenti,ricreando in un futuro non tanto lontano una periferia degradata e poco illuminata.
Bene sapendo del ruolo fondamentale della Protezione Civile in tutto questo discorso emergenza e ricostruzione,ci viene spontaneo parlare di tutto ciò che è stata l'emergenza per molte/i Aquilane/i in quei 7 mesi di campi aperti e sia nella gestione diretta della Protezione Civile e sia delle altre gestioni a seconda di chi era intervenuto immediatamente dopo il 06/04/2009.
Vedendo reportage vari di associazioni,politici e artisti,che in un primo momento si sono immersi nella solidarietà e raccolta fondi per varie attività da riaprire (scuola,ospedale,teatro) e vedendo in prima persona le gestioni dei campi da parte delle BSA,ci rendemmo conto fin dall'inizio della beffa e burla da parte non solo dei membri della maggioranza, Berlusconi in testa coi suoi continui pellegrinaggi a L'Aquila,ma anche dai ruoli della Protezione Civile,che in quel periodo ha goduto di leggi speciali per la gestione della crisi Aquilana.
Abbiamo visto costruire laddove non sarebbe mai stato possibile piantare nemmeno un palo dell'Enel,Ditte dalla dubbia provenienza,dove ad un controllo semplice avevano riscontrato l'irregolarità per 330 imprese su 520 operanti in città,appalti provenienti per la maggior parte dalla Campania e dalla Lombardia e per concludere in bellezza quei famosi MAP,ove oggi cominciano le denunce per disagi dovuti a infiltrazioni di acqua piovana,scollature delle pareti etc..Ovviamente tutto questo tenuto molto lontano dai riflettori!
Come BSA abbiamo cercato di portare alla ribalta un discorso diverso della gestione nei campi,soprattutto tentando di lasciare le gestioni alle/i aquilani/e stessi,per il semplice fatto che la città è la loro e perchè il metodo dell'autogestione nelle emergenze è fondamentale per una ricostruzione rapida e meno opprimente,rispetto all'alienazione perpetrata dalle regole poco democratiche,che la Protezione Civile ha dettato dall'inizio.
Di fatto ne abbiamo avuti esempi:
Firenze 1966:dove arrivarono gli aiuti,ma anche le popolazioni Fiorentina e toscana si misero nelle strade,ognuna/o come poteva per liberare le case e le strade dal fango,senza che nessuno dicesse loro che era pericoloso o illegale.
Friuli 1976:Anche li ci furono mobilitazioni da tutta Italia e estero,ma soprattutto la popolazione civile,in campo fin dall'inizio gli permise di ricostruirsi le case (177.000 sfollati) in breve tempo.
Il nostro ragionamento ci porta purtroppo a pensare che dal 1978 in poi molte cose sono cambiate e non solo per la gestione delle emergenze,cercando sempre di più di allontanare i cittadini dalle questioni come la crisi di un territorio,cercando sempre di trovare un'emergenza da gestire a livello Nazionale,con le scuse della sicurezza e dell'inesperienza,ci si frappone tra l'emergenza stessa e il/la cittadina/o,così facendo si abrogano leggi speciali,si gestiscono fondi si creano associazioni e soprattutto si riduce quella solidarietà umana ad un semplice invio di SMS o nelle migliori delle ipotesi a IBAN dove è possibile contribuire agli aiuti.
Beh non solo le BSA hanno pensato dopo quel 06/04/2009,che sarebbe stata l'ora di vederci chiaro,dove anni di speculazioni economiche (vedi Africa),non vedendo alcun risultato,dovevamo creare una contro tendenza, rompendo in qualche modo il giochino della gestione di denaro pubblico e partendo dal presupposto che ognuna/o di noi è più indispensabile da persona fisica anziche come codice fiscale".
L'Aquila non deve morire così!

FEDERAZIONE NAZIONALE BRIGATE DI SOLIDARIETA' ATTIVA.

giovedì 17 marzo 2011

Bergamo sabato 19 marzo: CENA - DIBATTITO UN'ALTRA IMMIGRAZIONE

UN'ALTRA IMMIGRAZIONE: dal sud al nord storie di conflitti e di integrazione

ore 19:30: Cena/dibattito presso il CSA Pacì Paciana

Proiezione video progetto Puglia Braccianti XXI secolo a cura di:
BRIGATA DI SOLIDARIETA’ ATTIVA
intervengono:
Brigata di Solidarietà Attiva
Presidio Sopra e sotto la Gru (Brescia)
Immigrati auto-organizzati (torre di via Imbonati Milano)

PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA entro lunedì 14 marzo (non è sufficiente l'adesione all'evento in facebook);
menù completo, possibilità menù vegetariano;
prezzo 10€;
Cel. 3474882313 (Roberta) 3287352676 (Davide)


ore 17:00: presso il TEATRO DEL POLARESCO

Incontro di formazione base: inquadramento socio-politico sulle condizioni dei nuovi braccianti migranti in Italia e illustrazione degli strumenti legali utili ai migranti (contratti di lavoro, permessi, sanità...)


Dalla prima sperimentazione di un campo d’accoglienza autogestito alle torri occupate per lottare contro la sanatoria truffa, dal “sud al nord” storie di un’altra immigrazione.

Estate 2010, Nardò, come ogni anno centinaia di turisti arrivano ad affollare le spiagge del Salento e come ogni anno centinaia di migranti arrivano a lavorare nelle campagne dell’entroterra pugliese.
Abituati ad accamparsi in ruderi senza elettricità ed acqua corrente o a cercare riparo negli uliveti, l’estate scorsa hanno trovato altro. Un campo d’accoglienza non militarizzato, ma autogestito, una sperimentazione unica nel suo genere, condivisione degli spazi e soprattutto delle regole di convivenza, nessun tipo di imposizione civilizzatrice e non mero assistenzialismo, ma l’idea che il migrante non è un soggetto debole ma un lavoratore, e come fecero i braccianti italiani di inizio novecento, si ritrova a dover lottare per i suoi diritti.
Per questo le Brigate di Solidarietà Attiva hanno ideato un progetto basato su solidarietà tra pari e autorganizzazione, partendo da quell’idea che riconosce il migrante non come soggetto bisognoso d’aiuto, ma come soggetto con una identità propria e portatore di diritti inalienabili. La condizione di clandestino ha come risultato quello di mantenere un bacino di manovalanza a basso costo, ricattabile e impossibilitata a pretendere diritti.
Forza lavoro che però si sta ribellando, dal sud al nord, come ci dimostrano i fatti di Rosarno prima, quelli di Milano e di Brescia poi, dove dei lavoratori, decidono di lottare contro la criminalizzazione alimentata dalla cosiddetta “sanatoria truffa”.
Una sanatoria, strumento già di per sé insufficiente e contraddittorio, spacciata come soluzione al problema del lavoro nero, ma in realtà connivente nel perpetrarlo.
Non solo, una sanatoria che si rivela essere sotto vari aspetti una truffa, sia perché arbitrariamente rivolta ad una sola categoria lavorativa, sia perché modificata in senso restrittivo mesi dopo la chiusura delle domande, sorta nel contesto di doppia ricattabilità in cui la Bossi-Fini costringe il migrante, dando modo a finti datori di lavoro e vere e proprie organizzazioni criminali di schiavizzare e di estorcere ingenti somme di denaro in cambio di promesse di regolarizzazione mai mantenute.
Di fronte a questa realtà la risposta è stata forte, proprio in quei luoghi dove i migranti sono sfruttati, scioperano nelle campagne al Sud, occupano le gru a Brescia, salgono sulle torri a Milano. In tutti i casi creano conflitto e resistono, chiedono che vengano riconosciuti i loro diritti, chiedono dignità e giustizia sociale.
Tutto questo in una società dove il migrante è relegato in una condizione di marginalità e schiavitù dovuti a razzismo e xenofobia, acuiti da una crisi che, colpendo tanto gli italiani quanto gli stranieri, dovrebbe invece vederli uniti nelle stesse rivendicazioni.
La Brigata di Solidarietà Attiva Bergamo organizza un incontro per raccontare queste esperienze: lotte per la riappropriazione di diritti che noi, dandoli troppo spesso per scontati, stiamo perdendo senza reagire.

****Solidarietà tra Pari, Autorganizzazione, Senso Critico e Confitto sociale****

AVANTI BRIGATE