martedì 18 dicembre 2012

[CAMPAGNE IN LOTTA] chiamata dei volontari per Rosarno: info, piano politico, contatti



Per una infarinatura e sugli scopi politici report formazione 8/9 Dicembre
http://brigatesolidarietaattiva.blogspot.it/2012/12/due-giorni-di-autoformazione-della-rete.html


"La Rete Campagne in Lotta inizierà da Gennaio 2013, in collaborazione con l'associazione Africalabria, un intervento nella Piana di Gioia Tauro con particolare attenzione al comprensorio di Rosarno dove da mesi è iniziata la raccolta di clementine e arance ad opera di braccianti stranieri.

Lanciamo quindi una campagna di reclutamento rivolta a tutti gli interessati.

Per dare la propria disponibilità ( a seconda delle possibilità di ognuno..) bisognerebbe scrivere: 
nome cognome, disponibilità temporale, precedenti esperienze avute in tema lavoro e migrazioni e, se si hanno, specifiche competenze di tipo giuridico (tipo sportello immigrazione di alcun genere...),  d'insegnamento di lingua italiana per stranieri, di ciclofficina.


referente turni per Rosarno è Veronica: veronica.padoan@gmail.com 

L'intervento, se riesce la copertura per turni dei diversi mesi, proseguirà fino a primavera, si articolerà su 4 filoni principali:
- corsi d'italiano in sostegno a quelli già avviati da Africalabria,
- diffusione informazioni basiche su diritti immigrazione e lavoro in agricoltura con rinvio a servizi specifici o luoghi di competenza attivi sul territorio, tendenzialmente tramite staffette sul territorio presso i luoghi di maggior concentrazione abitativa
- ciclofficina tendenzialmente itinerante con furgone, per supporto alla manutensione delle bici
- promozione di attività culturali e di comunicazione sul territorio (mostre fotografiche, eventi culturali, eventi di confronto con popolazione locale, ecc...)

La situazione é piuttosto complicata: difficile e controindicato spiegarlo per mail...diciamo che ci sarà una infarinatura sul campo durante il tempo libero,però é importante sottolineare che non lavoreremo all'interno di un campo gestito direttamente da noi tramite progetto strutturato e protetto,  ma opereremo direttamente sul territorio ed in alcuni concentramenti abitativi improvvisati dai braccianti  (si parla di grandi numeri e distanze non indifferenti) preesistenti al nostro intervento.
Perciò la delicatezza della situazione richiede un pò di cautela, ascolto e senso di responsabilità collettiva da parte di tutti coloro che intendono partecipare all'intervento (non sarà previsto un test attitudinale!..é solo un 'indicazione per arrivare con un filo di preparazione mentale e consapevolezza...)


Da sottolineare che per ora il viaggio é totalmente a proprie spese. Per dormire non si pagherà e per spese di cibo sarà previsto magari un mini-contributo settimanale. 
I soldi che verranno raccolti tramite le varie attività di autofinanziamento della rete "campagne in lotta"  verranno spesi soprattutto per la benzina, infatti gli spostamenti saranno quotidiani e le distanze non brevissime. 
Il numero di conto corrente per chi volesse contribuire alle spese di mantenimento dell'intervento sarà comunicato al più presto.

si consiglia vivamente di venire automuniti!

per qualsiasi dubbio chiamate al numero di telefono che sarà attivo da gennaio sul campo: 3931621686

per informazioni ed aggiornamenti http://campagneinlotta.org/

....iscrivetevi, scendete e diffondete...
a presto. 



Rete campagne in lotta.

venerdì 14 dicembre 2012

[FIRENZE ANTIFASCISTA] comunicato di Firenze Antifascista sul corteo del 13 Dicembre


Ieri in tanti, nonostante il freddo e il giorno lavorativo, hanno riempito piazza Dalmazia rispondendo all'appello della Comunità Senegalese. Una piazza che dalle 17 ha continuato a crescere fino alle 18, orario in cui era convocato il corteo della Firenze Antifascista. Un corteo osteggiato dalle forze istituzionali e dalla quasi totalità dei firmatari dell'appello per il presidio di piazza Dalmazia. Troppi i rischi di essere additati tra quelli che denunciano da tempo le responsabilità di istituzioni, Comune in testa, e magistrati. 

Un corteo aperto invece da decine di giovani senegalesi che hanno voluto ricordare Samb e Diop insieme a tutti quei compagni che praticano l'antifascismo ogni giorno, in cui più di 1000 persone hanno sfilato per le strade del quartiere, ribadendo la solidarietà agli antifascisti condannati per i fatti di via della Scala e al compagno Stefano accoltellato a Milano, ricordando Dax e tutti i compagni uccisi per mano fascista, parlando a chi si affacciava alle finestre, a chi usciva dai negozi, a chi si è unito al corteo strada facendo.

Ancora una volta sono stati posti i pesanti e inquietanti interrogativi che rimangono senza una risposta dopo la chiusura formale dell'inchiesta su Casseri: per fascisti, istituzioni, Procura e Questura ha agito da solo ed essendo morto, non se ne parli più. Ancora una volta è stato denunciato il trattamento verso i feriti, cui viene negato persino il ricongiungimento familiare; ed ancora una volta, al di là delle dichiarazioni di facciata di un Rossi, è stata ribadita l'esigenza della chiusura delle sedi fasciste. Sicuramente questo sono tra i motivi per cui il corteo di Rifredi è stato completamente rimosso dalle notizie girate dai giornali e dalle TV locali insieme al fatto che l'anniversario della strage fascista doveva esser ridotta ad un evento serale, al massimo ad una parentesi che si apriva e si chiudeva nel giro di una giornata, i contenuti  ridotti ad un generico razzismo invece di ribadire la caratterizzazione fascista della strage. Gli interventi in piazza da parte dei vari rappresentanti non sono andati oltre a generici richiami all'unità e alla non strumentalizzazione politica. Cosa più di questo è strumentalizzazione politica? Evidentemente la necessità della pace sociale è più forte del bisogno di verità e giustizia, dei valori dell'antifascismo e della necessità di estirpare fin da subito questo tumore, i fascisti, dalla nostra società.
Invece no. Noi ci siamo mobilitati ieri e continueremo a farlo domani perché i fascisti in città ci sono ancora e perché sarà importante continuare a togliere loro spazi e agibilità politica, contrastandone le iniziative e chiudendone le sedi: a dirlo in piazza eravamo tanti e sono gli stessi umori che molti ci hanno manifestato durante il volantinaggio davanti ai cancelli del Mandela Forum.

In una fase di crisi come quella attuale, mentre ai lavoratori viene imposto un totale asservimento alle esigenze del capitale, il fascismo torna a bussare alle porte degli stati europei e attraverso partiti, gruppi e associazioni si candida come alternativa di governo per contrastare le lotte popolari: è la storia, anche recente, a insegnarcelo, basti guardare alla Grecia e ad Alba Dorata.
In momenti come questo non vi sono mezze misure, mediazioni o equilibrismi che tengano: o si sta da una parte o si sta dall'altra.
Lo Stato oggi aiuta i fascisti in diversi modi: copertura, impunità, finanziamenti, repressione degli antifascisti e propaganda. Ma non è certo da meno chi per opportunismo e calcolo politico cerca di isolare e denigrare coloro che nell'antifascismo oltre che un valore vedono una pratica quotidiana continuando a lottare per una società che superi disuguaglianze, guerra e sfruttamento.
Se ne facciano una ragione le istituzioni, se ne facciano una ragione tutti coloro che hanno miseramente provato a sostenere il loro gioco.

ORA E SEMPRE ANTIFASCISTI!
Firenze antifascista

14 dicembre 2012





giovedì 13 dicembre 2012

Due giorni di autoformazione della rete "Campagne in lotta": il report


L’ex caserma occupata di Livorno ha ospitato l’8 e il 9 Dicembre la prima autoformazione della rete “Campagne in Lotta” che si pone in continuità con quella organizzata lo scorso Giugno, sempre all’ex caserma occupata, dalle BSA (Brigate di Solidarietà Attiva).
La rete, nata sull’onda della rivolta di Rosarno del gennaio 2010 è composta da lavoratori stranieri, piccoli produttori, gruppi di acquisto solidale e militanti. Nell’ultimo anno questa realtà eterogenea è cresciuta, articolando la sua azione su due piani: uno interno, favorendo lo scambio delle esperienze vissute dalle singole soggettività politiche che ne fanno parte, dallo sciopero auto organizzato dei braccianti della masseria Boncuri a Nardò (Lecce) nel 2011, alla lotta dei braccianti africani a Saluzzo (Cuneo) supportati dal comitato antirazzista, solo per fare qualche esempio. L’altro piano è quello della costruzione pratica e politica di progetti collettivi come la partecipazione al campo “Io ci Sto” al Gran Ghetto di Rignano Garganico (Foggia).
Quindi, in un processo di ricomposizione politica che mette insieme diverse istanze e soggettività, l’autoformazione assume un ruolo centrale, creando uno spazio di discussione collettiva nel quale si approfondiscono le tematiche alla base degli interventi pratici nei territori.
Le due giornate livornesi sono state dedicate allo studio ed alla discussione sia dei permessi di soggiorno, in termini di diritti, doveri, validità e conversione; sia delle condizioni di lavoro, partendo dai contratti collettivi nazionali e provinciali nel settore agricolo, per arrivare a parlare delle esperienze dirette di lavoro in agricoltura ed altrove, e della totale destrutturazione del lavoro, delle competenze e dei percorsi pregressi.
Infatti, l’intersecarsi della legge sull'immigrazione, che altro non fa che istituire il reato di disoccupazione, con la totale precarizzazione del mondo del lavoro, produce emarginazione e sfruttamento, in particolar modo tra i soggetti più deboli, come i lavoratori stranieri, tanto nelle campagne del Sud o nelle cooperative della logistica al Nord quanto nella totalità del mondo del lavoro. Questo meccanismo è potenziato dall'ennesima stretta di politiche liberiste e di abbattimento dello stato sociale con cui il governo italiano e l'UE pretendono di uscire dalla crisi economica, che colpisce trasversalmente stranieri e italiani, anche se con diversi gradi di ricattabilità, unitamente alla costante gestione emergenziale del fenomeno migratorio.
In particolare il settore agricolo è usato sempre più come laboratorio di sperimentazioni liberiste, è ed infatti l'ambito in cui le contraddizioni sono più evidenti ma anche quello in cui è più difficile intervenire a causa della dispersione - lavorativa ed abitativa - dei lavoratori sul territorio e dei numeri sempre più elevati di presenze nelle campagne, dovuti ai numerosi licenziamenti di lavoratori stranieri dalle aziende e cooperative del Nord. Questi sono quindi costretti ad adeguarsi, nella speranza di lavorare qualche giornata in nero o al massimo con un finto contratto, vivendo molto spesso isolati e lontani dai centri abitati e dai servizi.
In questo quadro la rete, attraverso pratiche collettive ed organizzate dal basso, con i territori, ha provato ad introdurre elementi di consapevolezza ed autorganizzazione tra i lavoratori in questione, cercando di rompere l'isolamento e lo sfruttamento.
Nel concreto a gennaio partirà l'intervento nella Piana di Gioia Tauro, in vista della raccolta delle arance, che durerà fino a marzo. L'azione della rete si concentrerà soprattutto a Rosarno, simbolo di un sistema di accoglienza assolutamente fallimentare, che si inserisce in un territorio che presenta enormi difficoltà strutturali, come l'alto di tasso di disoccupazione che coinvolge la stessa popolazione locale.
Alla luce di questo quindi l'intervento della rete si articolerà in due direzioni. Da una parte sono previste una serie di attività da svolgere con gli immigrati, giunti per la stagione di raccolta, insieme alle organizzazioni e ad integrazione dei servizi già presenti nel territorio, quali il corso di italiano (attraverso il quale, oltre a fornire gli strumenti per la comprensione della lingua italiana, viene dedicata particolare attenzione alle questioni relative al mondo del lavoro, in termini di diritti e di accesso ai servizi); la ciclofficina (spesso la bicicletta è l'unico mezzo con il quale i lavoratori stranieri si muovono senza pagare); l'attivazione di uno sportello legale; la creazione di momenti di dibattito e confronto rispetto a diverse tematiche (ricordiamo ad esempio l'iniziativa informativa sull'ultima sanatoria, che è stata svolta questa estate a Rignano Garganico); la distribuzione di materiale, tradotto in più lingue, relativo alla presenza dei servizi locali e dei trasporti pubblici; ed altro ancora. Queste pratiche, oltre a fornire e facilitare, in parte, l'accesso ai servizi, sono prima di tutto un momento di conoscenza sia reciproca (tra lavoratori stranieri ed italiani) sia rispetto ai propri diritti ed alla possibilità di intervento, ponendo le basi per articolare percorsi vertenziali e di lotta.
Dall'altra parte si dialogherà anche direttamente con i lavoratori italiani locali, che soffrono la stessa disoccupazione ed irregolarità lavorativa, anche se con gradi di sfruttamento molto diversi (un esempio per tutti riguarda i portuali dell'interporto di Gioia Tauro, che da anni lottano, in modo del tutto autorganizzato, per difendere il posto di lavoro), cercando di favorire la conoscenza e l'incontro dei diversi percorsi di indipendenza e di lotta tra italiani e stranieri. Più in generale, l'intervento punta a promuovere il dialogo tra italiani e stranieri a partire da una situazione di marcata ostilità della popolazione locale nei confronti dei lavoratori migranti.
L'obiettivo è quello di avviare dei percorsi di liberazione dallo sfruttamento lavorativo, che sembra essere una componente imprescindibile e funzionale al sistema economico-produttivo locale, e non solo. Per provare quindi a far saltare il meccanismo e creare alternative all'isolamento ed all'assenza di prospettiva, è quanto mai necessaria una effettiva ricomposizione ed unità tra i lavoratori.       

venerdì 7 dicembre 2012

[BSA TOSCANA] Firenze è antifascista! Nessuna agibilità ai fascisti!


La Firenze Antifascista con questo comunicato vuole esprimere la propria vicinanza e solidarietà al compagno Stefano, accoltellato dai neonazisti, e a tutto il movimento antifascista milanese.
Come in altre occasioni, colpendo lui hanno colpito tutti noi!
Ci sembra evidente che l’agibilità politica e l’impunità di
 cui godono oggi i fascisti siano maturate all’interno istituzioni democratiche dove quel filo nero che lega vecchi e nuovi fascisti agli apparati dello Stato non si è mai spezzato.
Al di là delle campagne demagogiche e del populismo di cui i fascisti si riempiono la bocca, le loro aggressioni colpiscono sempre chi realmente sceglie di lottare contro questo sistema: anche così si spiegano i lauti finanziamenti di cui possono godere e la stretta sorveglianza da parte di polizia e digos sempre pronti ai intervenire a difesa dei loro covi.
Non possiamo più accettare di piangere compagni uccisi, di vedere morire dei lavoratori solo perché hanno la pelle nera (il 13 dicembre ricorre un anno dall’assassinio di due senegalesi per mano di esponente di Casa Pond), di vedere aggredire gli studenti nelle università come nelle scuole o di veder pestare chi sceglie di vivere liberamente la propria sessualità e tutti coloro etichettati come “diversi”.
La risposta non può che essere sempre la stessa, l’unica che la storia ci ha dimostrato possa pagare: l’organizzazione e l’azione antifascista.

Invitiamo quindi a partecipare all’iniziativa di Firenze Antifascista che si terrà sabato 8 dicembre alle ore 18.00 al CPA fi-sud con un compagno dell’Associazione Dax di Milano che farà un quadro sui gruppi dell’estrema destra nel capoluogo lombardo e una panoramica sul clima che si respira in città dopo gli ultimi fatti

Rilanciamo la mobilitazione del 13 dicembre, giorno in cui saremo in piazza Dalmazia alle ore 17.00 per un presidio e alle ore 18.00 ci muoveremo in corteo, e le giornate del 15, 16 e 17 marzo a Milano in occasione del 10° anniversario dell’assassinio del compagno Dax


Firenze Antifascista
CPA fi-sud 
Rete dei Collettivi Fiorentini Studenteschi
Cantiere Sociale Camilo Cienfuegos
Collettivo Politico Scienze Politiche
PCL
CAAT 
Anpi Bagno a Ripoli
BSA Toscana

lunedì 3 dicembre 2012

[BSA Toscana, Milano, Lazio, Abruzzo, Tuscia, Padova, Pavia, Bergamo, Cuneo] solidarietà alla livorno che lotta e ai compagni milanesi!


"le primarie sono una grande giornata di democrazia”, ripete Bersani ormai da giorni.
 E forse lo ha ripetuto anche mentre la polizia impediva ai No Tav,ai  disoccupati,agli  sfrattati di Livorno e agli operai Sodexo di entrare nella sala dove si stava chiudendo la campagna elettorale per le primarie, manganellando a tutto spiano.
 Il giorno dopo i compagni livornesi, che hanno ben chiaro il fatto che alla repressione si risponde agitandosi ancora di più, sono scesi di nuovo in piazza, in presidio quasi spontaneo, tanto velocemente è stato organizzato in Piazza Cavour. Anche qui alcune camionette, di ritorno dallo stadio, arrivano scaricando  poliziotti inferociti che mandano all'ospedale con la testa rotta perfino un 17enne, ripetendo il copione già visto il 14 Novembre. 

Infine ieri sera un secondo presidio di protesta contro la repressione e la violenza della polizia, trasformatosi in corteo, finisce di nuovo in scontri, con vari contusi, quando i compagni hanno deciso di manifestare davanti alla Prefettura. 
Tutto questo accade mentre i fascisti girano armati in libertà e accoltellano un compagno in zona Stazione Centrale a Milano.

Ancora una volta non possiamo che constatare il più brutale autoritarismo verso cui ci sta trascinando, ma non è una novità, il governo Monti, condiviso anche dal Pd, che non si perita a salvaguardare il suo riconfermato segretario a suon di manganellate e neppure a invocare più volte l'impiego dell'esercito contro i No Tav.
Ancora una volta non possiamo che constatare che i fascisti sono uno strumento utilissimo al capitale e al governo per tenere a bada l'ormai evidente conflitto sociale che si sta scatenando sulla scia delle scelte impopolari imposteci dalla leadership neoliberista. 

Solidarietà alla Livorno che lotta!
Solidarietà ai compagni milanesi!

Contro fascismo e repressione, creiamo agitazione!!


Brigata di solidarietà attiva Toscana
Brigata di solidarietà attiva Milano
Brigata di solidarietà attiva Abruzzo
Brigata di solidarietà attiva Lazio
Brigata di solidarietà attiva Tuscia
Brigata di Solidarietà attiva Padova
Brigata di solidarietà attiva Pavia
Brigata di solidarietà attiva Bergamo
Brigata di solidarietà attiva Cuneo

martedì 27 novembre 2012

[BSANAZIONALE] seminario di formazione su lavoro bracciantile e immigrazione, 8 e 9 dicembre, Livorno


BRIGATE SOLIDARIETA' ATTIVA e RETE DEI BRACCIANTI presentano

8 e 9 DICEMBRE 2012:

SEMINARIO DI AUTOFORMAZIONE SU LAVORO BRACCIANTILE E IMMIGRAZIONE
all' Ex Caserma Occupata in via Adriana,16 a Livorno



Programma della due giorni:


SABATO 8 DICEMBRE dalle ore 10,00


PERMESSI DI SOGGIORNO E LAVORO:
- Breve excursus sulle differenti tipologie di permesso di soggiorno e condizioni di lavoro
- Modifiche recenti sulla normativa: immigrazione, lavoro, sfruttamento
- Com'è andata a finire la sanatoria?
- Contratti provinciali in Agricoltura



DOMENICA 9 DICEMBRE dalle ore 10,00

FOCUS SULLA CALABRIA. PIANA DI GIOIA TAURO E PIANA DI SIBARI:
- Sistema produttivo
- Sfruttamento della mano d'opera
- Condizioni di vita dei lavoratori
- Discussione e organizzazione pratica del futuro intervento di rete a Rosarno

L'AUTOGESTIONE E' UN NOSTRO VALORE FONDANTE. GESTIRE, ORGANIZZARE E PULIRE LA FORESTERIA, L'AULA DELL'ASSEMBLEA E LA CUCINA E' PARTE INTEGRANTE DEL SEMINARIO.

Ai fini di una migliore organizzazione dell'autoformazione è consigliabile confermare la propria presenza.

PER INFO LOGISTICHE E CONFERMA PRESENZE:
Bsa Toscana Livorno - Apo Da Livorno 3474736623

b.s.a.livorno@ live.com - brigatatoscana@ autistici.org

PER INFO SU RETE E PROGRAMMA
Veronica 3396878600

lunedì 26 novembre 2012

[BSA NAZIONALE] finisce l'intervento Bsa in Emilia, ma la battaglia politica continua!


ieri è terminato l'intervento delle Bsa in Emilia. Siamo stati 5 mesi a fianco dei terremotati, perchè oltre all'emergenza pratica del terremoto, c'è un'emergenza politica da affrontare che non ci permetteva neppure di concepire la possibil
ità di andarsene prima. Gli Emiliani non ce la stanno facendo da soli e come Bsa non potevamo non affiancarci a loro anche nella battaglia politica. L'intervento con la presenza fisica finisce così, con un corteo popolare partecipato di protesta, in un feudo Pd dove la popolazione fatica a concepire forme di rivendicazioni non meramente istituzionali. Di una cosa possono stare certi i terremotati: per quanto non siamo più presenti sul territorio, la battaglia non è finita e saremo al loro fianco ancora per molto. Grazie al comitato sismapuntododici, al comitato popolare mirandolese, ai compagni del Guernica di Modena e a tutti coloro che hanno scelto di lottare contro questo governo di strozzini e contro il Pd suo complice.

Grazie emiliani!

BRIGATE DI SOLIDARIETA' ATTIVA


Il comitato sisma.12 sul corteo del 24
http://sismapuntododici.blogspot.it/2012/11/corteo-del-24-novembre-foto-e-articoli.html

Infoaut modena sul corteo del 24:
http://www.infoaut.org/index.php/blog/metropoli/item/6153-gi%C3%B9-le-mani-dalle-nostre-case1500-persone-al-corteo-per-la-ricostruzione

giovedì 15 novembre 2012

[BSA TOSCANA E TUSCIA] emergenza alluvione Toscana/Lazio

CONTATTI TUSCIA (provincia di Viterbo)
 338/3608704 o scrivere a: bsatuscia@gmail.com"

CONTATTI TOSCANA:
Bsa Toscana Livorno - * Apo Da Livorno: 3474736623 b.s.a.livorno@live.com - brigatatoscana@autistici.org
Per chi parta da Viareggio (venerdì):  CHIARA GIORGI 3405627256 
Per chi fosse già nella zona di Carrara e dintorni:  DARIO 3348662817


GLI AGGIORNAMENTI DALLA TOSCANA (alta e bassa):
>ZONA MASSA - CARRARA: - SERVONO STIVALI, PALE, SCOPE, GUANTI, ECC..!!! - Aggiornamento 15/11: si sono auto organizzati ma hanno bisogno di una mano, lungo la strada che dalla EATON va verso le colline (direzione frz. di Romagnana), la più colpita nella loro zona, gruppi di ragazze/i e cittadine/i auto-organizzate/i sono al lavoro da subito, sono attivi quasi tutti i cittadini senza ProCiv! ma la situazione lì non è tragica, oggi il comune ha riaperto quasi tutte le strade con i mezzi pesanti, loro si trovano ogni mattina alle 9 alla EX EATON e poi fanno casa per casa.
C'è il problema del fango e dei mobili da sgomberare che, buttati fuori dalle case, rischiano di bloccare alcuni punti di accesso. Sulla strada per Romagnano (fraz. di Massa), dove sono danneggiate e allagate le abitazioni al terreno e le cantine ma tutte hanno luce e gas. C'è da svuotare cantine e spalare e parlare con la gente.. servono pale, stivali, ecc..
Per ora facciamo sentire la nostra solidarietà e diamo una spinta all'auto-organizzazione dal basso.
Non dovrebbero essereci problemi per dormire per i volontari. C'è la casa rossa occupata.

CONTATTI BSA TOSCANA:
Bsa Toscana Livorno - * APO: 3474736623
b.s.a.livorno@live.com - brigatatoscana@autistici.org - c/o Ex Caserma Occupata - via Adriana, 16 - Livorno
PER PARTIRE DA VIAREGGIO: 3405627256 Chiara
********************************************
> ZONA ALBINIA - ORBETELLO (Grosseto):
Aggiornamento 15/11: ancora è difficile strutturare un intervento bsa, i gruppi che partono per Albinia vengono organizzati da un'unita' operativia di crisi.
Servono: stivali di gomma, scope, pale, e acqua naturale che qui non si puo' piu' bere l'acqua dei rubinetti e nei supermercati scarseggia e siamo isolati.
UNITA' DI CRISI: Telefonare al nr 0564 861111 e chiedere della D.ssa ALESANDRA MEI oppure andare direttamente al Palazzetto dello Sport di Orbetello, dove prendono i nominativi e organizzano i gruppi. La situazione si evolve in continuazione. Il posto dove c'e' bisogno e' Albinia (Comune di Orbetello) e le campagne all'interno di Albinia. Per il momento Albinia e' isolata quindi l'unica possibilita' e' raggiungerla insieme a uno di questi gruppi che partono dal palazzetto dello sport.
IL NOSTRO CONTATTO è Elena Monetti : 3470862189 di Orbetello
PER INFO partenze volontari CONTATTARE Bsa Toscana Livorno - * APO: 3474736623



Facciamo sentire la nostra solidarietà e diamo una spinta all'auto-organizzazione dal basso.

BSA TOSCANA


La Brigata di Solidarietà Attiva della Tuscia si è mobilitata nelle zone colpite dagli alluvioni e dagli straripamenti dei fiumi, che in queste ore hanno colpito la zona centrale dell'Italia.
Oltre l'abbondante pioggia caduta tra sabato e lunedi scorsi, la situazione nel basso viterbese è stata gravata dall'apertura delle dighe di Corbara e Attigliano, che hanno riversato nel Tevere una violenta portata d'acqua e detriti. Nel giro di poche ore, tutta la zona della Teverina ha subito lo straripamento del fiume, in particolare a Orte, l'inondazione è arrivata fino ad un metro e mezzo all'interno delle case, dei negozi e distruggendo l'agricoltura limitrofa.
Da sempre Orte paga la sua vicinanza a Roma. Da sempre si preferisce far defluire lo straripamento del Tevere a Orte per scongiurare uno straripamento a Roma.
La superficialità con cui si permette di costruire a ridosso dei margini del fiume, la vediamo in tutta la potenza dell'acqua che si riprende il suo spazio.
Abbiamo aspettato che le operazioni di soccorso fossero finite, per non intralciare le operazioni dei Vigili del Fuoco e per avere un quadro chiaro della situazione.
Già oggi  gruppi di lavoro si stanno dando il cambio per sostenere la popolazione locale.
Nei prossimi giorni saremo presenti nella zona a nord del viterbese, per poter essere presenti anche a Montalto di Castro, dove anche il fiume Flora ha straripato e dove pare ci sia una situazione ancora peggiore. Come per l'alluvione in Liguria esattamente un anno fa, la Brigata di Solidarietà Attiva della Tuscia fa appello a coloro che vogliono portare il proprio contributo, ma soprattutto raggiungere le zone colpite dalle inondazioni, al fine di far riprendere le attività e la quotidianità alle persone coinvolte.
Il nostro intervento mira a non ostacolare le azioni di aiuto, ma a ripristinare la normalità.
Certi che il nostro territorio va tutelato e difeso, auspichiamo una veloce mobilitazione della popolazione non colpita, che possa portare un aiuto tra pari nell'emergenza.
Tutti coloro che sono interessati, possono contattarci ai numeri : 338/3608704 o scrivere a : bsatuscia@gmail.com



BSA TUSCIA

lunedì 12 novembre 2012

[Bsa Toscana e San Possidonio] solidarietà ai lavoratori dell'Ikea di Piacenza

Cavezzo-Emilia

Le Bsa Toscana e San Possidionio, raccogliendo l'appello del Coordinamento di sostegno alle lotte dei lavoratori delle Cooperative per una giornata di solidarietà di classe coi lavoratori dei lavoratori dei magazzini Ikea, hanno espresso solidarietà appendendo striscioni a Cavezzo, dove è in corso l'intervento al fianco dei terremotati emiliani, a Livorno e partecipando al volantinaggio di denuncia/protesta di fronte all'Ikea di Sesto Fiorentino.
Riteniamo infatti fondamentale sostenere, praticamente e politicamente, le lotte dei lavoratori del settore della logistica, da quella di Pioltello e Basiano a quelle di Piacenza, denunciando le condizioni di sfruttamento, pubblicizzando le lotte e, come abbiamo fatto con Pioltello, sostenendole anche economicamente.
Livorno


Ringraziamo anche i compagni che hanno costituito il Coordinamento di sostegno ai lavoratori delle Cooperative in lotta per il loro utilissimo lavoro di ricomposizione delle lotte.

In allegato il comunicato del l Coordinamento di sostegno alle lotte dei lavoratori delle Cooperative che lanciava la giornata di solidarietà e il volantino distribuito.


BSA TOSCANA, BSA SAN POSSIDONIO

Dopo I provvedimenti disciplinari ai lavoratori più esposti nelle lotte e le violente cariche ai picchetti dei giorni scorsi, dopo i tentativi di criminalizzazione dei lavoratori in lotta, dopo l'ultima serrata da parte dell'Ikea che vuole licenziare 107 lavoratori come ritorsione alla determinazione dei lavoratori, la mobilitazione continua!
l' IKEA che ha cercato di mantenersi la faccia pulita scaricando sul consorzio CGS tutte le responsabilità di una trattativa sindacale intesa come imposizione autoritaria, ha ora gettato la maschera.
Ha svelato il volto vero della ferocia padronale che non vuole ostacoli. che è abituata alla concertazione al ribasso dei sindacati confederali, che vuole imporre il licenziamento di 107 lavoratori come atto di guerra agli operai che hanno incominciato a scioperare per l'applicazione di un già misero e risicato contratto nazionale, che fa proprio il dogma marchionne LAVORO = RICATTO e assenza di diritti da sempre in vigore nelle cooperative.
Per SABATO 10 novembre lanciamo quindi una giornata per la solidarietà di classe e per schierarsi a fianco di questi lavoratori che non hanno accettato il ricatto e stanno mettendo in gioco il loro lavoro e le loro vite protestando contro lo sfruttamento del sistema delle cooperative funzionale al profitto dei grandi marchi della logistica trasporto e distribuzione delle merci.
Un sistema di sfruttamento che in un momento di crisi strutturale dell'organizzazione capitalistica del lavoro acuisce i toni del comando e dell'imposizione di una compatibilità che al contrario i lavoratori rifiutano.
Per questo è giusto sostenere i lavoratori in lotta, per questo è giusto schierarsi alloro fianco per una lotta che è di tutte e tutti e per i diritti di tutti e tutte.
invitiamo tutti i compagni e le compagne, le strutture dell' autorganizzazione sociale e sindacale a partecipare alle iniziative di denuncia che si svolgeranno in molte città d'Italia davanti ai punti vendita IKEA.

Coordinamento di sostegno alle lotte dei lavoratori delle cooperative

giovedì 8 novembre 2012

[BSA NAZIONALE] al fianco dei terremotati emiliani: giù le mani dalle nostre case! 100% per la ricostruzione!


aderiamo convintamente, e saremo parte attiva nella costruzione, del Corteo chiamato dal Comitato Sisma.12 e dal Comitato Popolare Mirandolese, contro le tragiche politiche di Governo e Regione Emilia, Errani,Pd e Monti, nella gestione della tragedia terremoto.

A fianco della gente, contro la speculazione, contro il profitto, vicini all'autorganizzazione!

BRIGATE DI SOLIDARIETA' ATTIVA









































qui il link al blog del comitato sisma.12:
http://sismapuntododici.blogspot.it/2012/11/giu-le-mani-dalle-nostre-case-100-per.html

lunedì 5 novembre 2012

[BSA NAZIONALE] solidarietà e autorganizzazione: bollettino dal sisma n°11


Lunedì 5 Novembre 2012

A 5 mesi dal sisma di Maggio, l'intervento delle BSA in Emilia sta volgendo al termine.
Report dal Campo Base di Forcello (S. Possidonio, MO): A che punto siamo? Cosa lasciamo sul territorio?

La prima notizia che ci preme comunicare è la data di fine intervento: il 25 novembre sarà l'ultimo giorno di presenza costante delle BSA in Emilia. Il motivo è presto detto: il 24 Novembre sarà la data del primo corteo locale organizzato dal Comitato sisma.12 e dal Comitato popolare mirandolese. Stiamo costruendo la piattaforma e identificando un luogo dove chiamare un presidio, per poi valutare, in base alle presenze, il percorso da seguire. Il luogo sarà sicuramente Mirandola, una delle città più grandi e centrali rispetto al resto dei comuni del Cratere, nonché una delle più colpite dal sisma.

STAFFETTE/MAGAZZINO: sono state drasticamente ridotte le staffette, anche se molte famiglie sono ancora in difficoltà. Il magazzino è ormai semivuoto, le raccolte materiali funzionano sempre meno: tramite il Sisma.12 stiamo raccogliendo materiali dai magazzini della Protezione Civile, ancora pieni di beni che però non vengono più distribuiti. Ci stanno aiutando molto anche i ragazzi della Scintilla, centro sociale anarchico di Modena. Stiamo cercando di unire i magazzini con il Comitato popolare Mirandolese e il C.S. Guernica di Modena: il comune di Mirandola dovrebbe autorizzare l’installazione di una casetta come sede del comitato da adibire anche a magazzino. Se riusciremo ad organizzare il tutto dal 10 al 15 Novembre porteremo là i materiali svuotando il magazzino nostro e collaboreremo nella gestione fino alla fine dell'intervento: al di là della soluzione pratica, ci sembra un'ottima soluzione politica per dare continuità alla pratica delle staffette e per realizzare davvero l'autorganizzazione, lasciando tutto in mano agli “autoctoni”.

COMITATO: Mina, l'architetto che si sta occupando del progetto di autocostruzione, ha finito di scrivere l’ultima versione che trovate sul sito del Comitato (http://www.scribd.com/doc/108961926/Con-Le-Radici-Nella-Terra). Abbiamo individuato 4 famiglie già iinteressate, in settimana andremo a parlare con altri 3 nuclei che seguiamo con le staffette per capire se può essergli utile aderire. Si tratta di un progetto di autocostruzione di moduli abitativi temporanei a basso costo ed ecocompatibili. Ci pare un progettino di forte impatto politico e magari utile economicamente visto che i mattoni che recuperiamo, fatti a mano e pieni, cioè non bucati come quelli moderni, si vendono anche a 3 euro l'uno. Siamo a quota 250 mattoni recuperati.

CAMPAGNA 100%: come Comitato Sisma.12 s'è deciso di avviare una campagna nazionale che rivendichi il 100% di indennizzo per la ricostruzione, non solo per l'Emilia ma anche per ogni futuro disastro naturale; si chiederà inoltre partecipazione e trasparenza, nonché di attivare meccanismi di lotta alla speculazione. Appena la Campagna sarà avviata sul territorio faremo di tutto per farla girare nei territori di tutte le BSA.

LAVORO: il punto di rivendicazione sulla lotta alla disoccupazione e per la sicurezza sui luoghi di lavoro è diventato patrimonio del Comitato. Abbiamo condiviso diverse analisi su una serie di tematiche (la costruzione della Cispadana, la lotta “No Gas a Rivara”, il tema del lavoro) che vanno oltre l'autoricostruzione e che quindi danno al Comitato stesso una prospettiva di lotta più a lungo termine e non solo monotematico legato alla ricostruzione. Stiamo lavorando al prossimo video bollettino sul lavoro, con un’intervista di una delegata Fiom della Wam. Abbiamo provato a intercettare i lavoratori Gambro, ma è stato fatto un tale terrorismo psicologico sui lavoratori (ammorbidito solo da vaghe promesse di non delocalizzazione) da averci impedito del tutto la possibilità di trovare qualcuno disposto a raccontare la situazione dell'azienda. Cerchiamo di fare da ponte, con questo, tra il comitato e alcune realtà lavorative in lotta, cercando di coinvolgere anche i Clash City Workers (http://www.clashcityworkers.org/ ): il progetto può andare avanti anche senza di noi visto che già alcuni membri del Comitato ci hanno confermato la loro disponibilità, se passiamo i contatti, per avviare il tutto indipendentemente dalla nostra presenza. Si pensava intanto di costruire una piccola iniziativa sulla riforma Fornero, sulle delocalizzazioni e le lotte di realtà simili.

Per ora è tutto, ci vediamo il 24 Novembre per il corteo!

AVANTI BRIGATE

[BSA CUNEO] solidarietà ai compagni e alle compagne di Via Verdi 15


Verso le 10.30 di martedì 30 ottobre digos e polizia in assetto antisommossa hanno fatto irruzione all'interno della residenza universitaria EDISU (Ente Regionale per il Diritto allo Studio Universitario
del Piemonte) di via Verdi 15 a Torino, occupata dal 12 gennaio scorso. L'occupazione era stata messa in atto come risposta al mancato stanziamento, da parte della Regione Piemonte guidata da Roberto Cota, dei fondi
necessari a garantire la copertura del 100% delle richieste di borse di studio agli aventi diritto. Erano stati tolti ad oltre 8000 studenti (circa il 70% degli aventi diritto)
sia i contributi economici, sia l'ospitalità nelle residenze (sostituendoli con la formula indefinita dei “prestiti d'onore”, concessi dalle banche agli studenti e da restituire al termine del percorso di studio). Lo sgombero improvviso è iniziato con la divisione tra
italiani e e stranieri (questi ultimi messi con la faccia al muro in cortile). Dietro l'angolo in via Rossini, iniziano a radunarsi una trentina di persone che vengono respinte con una prima carica. Si forma quindi un presidio spontaneo che raggiunge le 700 persone durante tutto l'arco della mattinata. Il corteo anima le vie principali di Torino, dopo il blocco di via Po, si sposta in Piazza Castello sotto il palazzo della Regione, dove avvengono altre cariche decisamente più violente. Si contano un'ottantina di poliziotti in tenuta antisommossa. Qui un video:
http://www.youreporter.it/video_ESCLUSIVO_TORINO_duri_ scontri_tra_polizia_e_studenti_2 Diverse le persone ferite per la violenza da parte della polizia. Le cariche continuano anche davanti al Comune, al Palazzo di Città. Dopo l'azione di esproprio alla mensa Edisu per riappropriarsi di ciò che è nostro diritto, il corteo continua durante tutto l'arco della giornata e alle 18 viene indetta un'assemblea a Palazzo Nuovo. Alle ore 20 gli studenti si spostano a Porta Nuova con il blocco dei binari per terminare la giornata con l'occupazione del polo universitario in via Sant'Ottavio.
Via Verdi 15 occupata è un fulcro importante di aggregazione politica e sociale, questo sgombero improvviso ha portato gli occupanti ad una emergenza abitativa non indifferente. Regione, Comune e Questura si ritrovano ancora una volta complici e uniti in campo di speculazioni e sgomberi. Con questo
sgombero improvviso, violento e razzista, viene nuovamente notificato un uso politico degli organi di polizia.


SOLIDARIETA' AI COMPAGNI E ALLE COMPAGNE DI VIA VERDI 15!
CONTRO LA REPRESSIONE, PER RIPRENDERCI CIO' CHE CI SPETTA!


lunedì 29 ottobre 2012

[BSA NAZIONALE] contro le opere inutili, al fianco della gente

Da poco, per bocca del Comitato contro la costruzione della Cispadana, siamo venuti a conoscenza di questa decisione del commissario Errani:

http://corrieredibologna.corriere.it/bologna/notizie/politica/2012/4-settembre-2012/macerie-terremoto-saranno-asfalto-cispadana-2111684322662.shtml


Le macerie, dice Errani, saranno usate per l'asfalto della Cispadana.
E' ovvio che condividiamo totalmente l'idea del recupero delle macerie, ma perchè queste devono essere usate per la costruzione della Cispadana? In una regione con  un altissimo livello di disoccupazione, con preventivi di ricostruzione delle case da capogiro e un finanziamento statale virtualmente dell'80%, realmente del 50-60%, che senso ha destinare i materiali recuperabili ad una autostrada?

Insomma il modello di sviluppo del Pd è chiaro, ribadito in Val di Susa, esportato in Emilia: meglio distruggere l'ambiente, meglio sprecare soldi in infrastrutture inutili, secondo un modello sviluppista e produttivista che ha minato costantemente l'ecosistema fino a farci intravedere il tracollo ecologico, che dare una casa alla gente. Errani quindi sceglie le cooperative rosse dei cementificatori e dimentica gli emiliani.

Noi vogliamo rispondere così a questo delirio: abbiamo deciso di avviare un processo di recupero delle macerie, da mettere a disposizione del Comitato per i progetti di autoricostruzione o anche solo da vendere per finanziare la costruzione delle casette in bioedilizia per chi non se lo può permettere.

Lontani dal profitto, vicini alle persone










venerdì 26 ottobre 2012

[BSA NAZIONALE] solidarietà e autorganizzazione: bollettino dal sisma n°10


BOLLETTINO DAL SISMA N°10

Giovedì 25 Ottobre 2012

I campi della Protezione Civile sono ormai stati chiusi in tutti i paesi del Cratere colpito dal sisma del 20/29 Maggio 2012. In ogni caso lo scenario è stato sempre lo stesso: strade d'accesso ai campi bloccate, forze dell'ordine in tenuta antisommossa (onde evitare ogni tipo di ribellione da parte degli ospitati negli stessi campi ed eventuali tentativi di esterni di interferire con gli sgomberi), pullman pronti a caricare gli sfollati per trasportarli negli alberghi.
Il messaggio che le istituzioni locali vogliono far passare è che con la fine dei campi finisce nei fatti  lo stato d'emergenza, chiudendo così la parentesi delle polemiche sulla malgestione di Errani, facendo credere che tutti i problemi sono stati risolti e che per ogni sfollato è stata trovata una buona sistemazione.
La realtà dei fatti non è questa. Errani sosteneva che sarebbero state requisite le case sfitte e gli appartamenti Acer, cosa vera solo in minima parte. Infatti non in tutti i comuni è stato possibile requisire appartamenti sfitti e molto spesso dove possibile l'intervento non è stato attuato del tutto: vedi  il Comune di Mirandola in cui su circa 1000 alloggi vuoti solo 16 sono stati resi disponibili. Il numero di persone mandate negli alberghi (Verona, Modena, Bologna ecc..) è quindi altissimo:
questa delocalizzazione ha ovviamente comportato ulteriori difficoltà, aggiunte a quelle già esistenti, per quanti lavorano e studiano qui nella bassa (i trasporti pubblici non dappertutto sono garantiti e non esiste nessun tipo di agevolazione o rimborso per chi può spostarsi con propri mezzi), oltre a portare allo smembramento di famiglie (molti lavoratori della zona, impossibilitati a farsi chilometri e chilometri, hanno preferito rimanere nei rispettivi paesi, mentre la famiglia è stata "deportata" in altre città). A fronte di tutto ciò molti si sono rifiutati di accettare le condizioni imposte dalla regione (delocalizzazione, promesse futili di altre future sistemazioni) e di conseguenza devono arrangiarsi da soli, firmando una carta che li estromette da ogni altra soluzione abitativa. Questi interventi sono operativi in seguito alle ordinanze del Commissario delegato Vasco Errani.

Contributi per la ricostruzione a carico dello Stato? Macchè!
Lo Stato ha versato i fondi per la ricostruzione (6 miliardi) nella cassa depositi e prestiti, a cui le banche accederanno per concedere il finanziamento agevolato che spetta ai terremotati, i quali lo dovranno ripagare in rate accendendo un mutuo. Un contributo virtuale dell'80%, che in realtà arriverà a coprire solo il 40-60% dei costi per i lavori effettuati e quindi non l'effettiva entità dei danni causati dal terremoto.
Le rate pagate andranno a maturare un credito d'imposta che l'interessato potrà recuperare solo scalandolo da tasse che normalmente dovrebbe pagare.        
Per un'analisi più tecnica e specifica rimandiamo al link del comitato Sisma .12:
 http://sismapuntododici.blogspot.it/2012/10/emergenza-terremoto-contributi-in.html 
Cosa che non è stata presa in considerazione è il fatto che gran parte degli edifici nella Bassa sono vecchi casolari di campagna (riconvertiti in abitazioni), spesso  affiancati da altre strutture (stalle,fienili,magazzini) facenti parte della medesima proprietà, che vanno quindi a superare di molto i 120mq ( http://sismapuntododici.blogspot.it/2012/10/emergenza-post-terremoto-casolari-di_22.html ). La ricostruzione quindi, nonostante la Bassa sia una zona agricola con preponderanza di casolari e poderi è stata pensata solo per facilitare la ricostruzione delle città.

I soldi per i terremotati non si vedono, eccetto i Cas (contributi di autonoma sistemazione) anticipati dalla Regione visto il mancato stanziamento dei fondi da parte dello Stato, che comunque sono arrivati in netto ritardo e solo per due mesi (gli arretrati di Giugno e Luglio, mentre non è stato previsto nessun finanziamento per il periodo 20-31 Maggio). Nel frattempo si spendono 40 euro al giorno a persona solo per pernottamento e colazione,  per mantenere in albergo famiglie senza casa perchè Errani, costretto dalla realtà, ha dovuto rinunciare in ritardo alla sua linea oltranzista anti container: così i moduli abitativi (70.000 euro l'uno: la speculazione è già cominciata e rischia di mangiarci vivi) arriveranno solo a fine dicembre o gennaio, forse addirittura a febbraio. Invece di occuparsi dell'emergenza case Errani  ha ben pensato con l'ordinanza del 4 Settembre 2012 di stanziare 7,5 milioni per il recupero e trattamento delle macerie, da poter poi utilizzare come asfalto della futura autostrada Cispadana. Quest'azione viene pubblicizzata per dimostrare la sensibilità della Regione riguardo quello che in realtà è un falso "monitoraggio capillare" del trasporto, riciclo e riutilizzo delle macerie stesse. Che si recuperino e riutilizzino le macerie, ma per la RICOSTRUZIONE non per la costruzione di opere inutili e che devastano l'ambiente!!

Sul fronte del lavoro la prima cosa che dobbiamo dire è che il terremoto è stata una mazzata ulteriore su un territorio già in difficoltà per la crisi economica: c'è una situazione di disoccupazione dilagante che il terremoto ha solo amplificato.
Alcune grandi aziende, sopratutto multinazionali, hanno deciso di approfittare del sisma per delocalizzare all'estero, dove il lavoro costa molto meno, altre ancora hanno delocalizzato temporaneamente la produzione nei dintorni, complicando le già grosse difficoltà di spostamento dei lavoratori, sopratutto quelli "deportati" negli alberghi a Verona, Modena, Bologna e altrove. Le piccole aziende invece, tra i danneggiamenti delle strutture e il fermo della produzione, sono sull'orlo di una crisi gravissima che sfocerà a breve in chiusure e licenziamenti. Molti datori di lavoro hanno sfruttato l' ART 18 per licenziare personale, quando in realtà i motivi dei licenziamenti sono ben altri: alcuni licenziano per poi delocalizzare e altri invece per potersi togliere di torno personaggi scomodi come sindacalisti o "i pezzi più deboli" (come chi si ammala più di altri).

Molti sono già in cassa integrazione, come  i dipendenti della WAM e della Gambro (quest'ultima pare intenzionata alla delocalizzazione all'estero). A partire dalla prossima settimana, finita la CIG, saranno in molti a subire il licenziamento, soprattutto coloro che lavorano in piccole aziende, le quali, dovendo affrontare ingenti spese per ripartire, non riusciranno a mantenere tutti i dipendenti che hanno al momento. Chiaro è che uno scenario plausibile è quello che vede la chiusura, il prossimo anno, di tutte quelle piccole aziende che, se non
riceveranno aiuti dallo stato, non saranno in grado di riprendere la produzione.  

Ci pare comunque non secondario ricordare che gli unici morti di questo sisma sono stati lavoratori, morti sotto le macerie dei capannoni crollati come castelli di carte: la tematica della sicurezza nei luoghi di lavoro qua diventa un imperativo!
Al riguardo rimandiamo al bollettino n°11 incentrato sulla tematica del lavoro che uscirà a breve.

Vogliamo chiudere con una riflessione sulla sentenza sui tecnici della Commissione Grandi rischi, non solo perchè riguarda il terremoto in Abruzzo, emergenza che ha visto la nascita delle BSA, ma anche  perchè si lega direttamente alla pratica in svolgimento in Emilia.
Riteniamo giustificata la sentenza di condanna per il semplice motivo che non è, come i mass media main stream hanno raccontato, una sentenza che prevede una condanna per lo scienziato che sbaglia, ma una condanna legata direttamente ad un uso POLITICO , quindi un abuso, della legittimità di certi soggetti conseguente alla loro posizione di scienziati.
Giampaolo Giuliani, ricercatore del laboratorio del Gran Sasso, preoccupatissimo in un’intervista da AquilaTv: aveva detto:  “Noi purtroppo osserviamo da ieri, e lo abbiamo già detto, anomalie lontane dal nostro territorio ma comunque visibili dalla strumentazione in nostro possesso.  Era evidente già da alcuni giorni lo spostamento degli epicentri verso Ovest e la scossa odierna era prevedibile. E’ ora di smetterla di dire che i terremoti  non possono essere annunciati o previsti, chi lo fa sta producendo morti”. Con la diffusione di queste notizie da parte di G.Giuliani, il governo Berlusconi ha sentito il bisogno politico, non scientifico, di tranquillizzare la popolazione, indicendo una riunione il cui scopo, a detta del geofisico e vulcanologo Enzo Boschi presente, era appunto quello di dire che non si potevano prevedere i terremoti.  La conferma di ciò arriva direttamente dall'intercettazione del giorno prima della telefonata dell'ex capo della Protezione Civile Guido Bertolaso che afferma: "quella di domani sarà solo un'operazione mediatica". Riteniamo che sia sacrosanto che non esista una Commissione Grandi Rischi del tutto politicizzata che, per non andar contro la scienza classica, ha taciuto e forse tacerà ancora sulla scosse piuttosto che salvaguardare la popolazione.

BSA SAN POSSIDONIO

lunedì 15 ottobre 2012

[BSA TOSCANA]IL MUNICIPIO DEI BENI COMUNI RIEMPIE DI COLORE LA CITTÀ

LA BRIGATA TOSCANA STA COL REBELDIA! SPAZI SOCIALI IN OGNI CITTA'!

Il corteo del Municipio dei Beni Comuni ha segnato un evento storico a Pisa e non solo, che si può riassumere in due immagini: i reparti di Polizia e Guardia di Finanza che presidiano lo spazio comunale di via Andrea Pisano, abbandonato da oltre sedici anni, e i manifestanti che marciano con il libro-denunciaRebelpainting in mano verso il Colorificio Toscano, ex fabbrica dismessa dall’attuale proprietà - la multinazionale J Colors - attesi da uno schieramento di forze dell’ordine senza precedenti in città, a difesa di un simbolo della speculazione privata da parte di una di quelle tante multinazionali responsabili della crisi che stiamo vivendo.
Il 13 ottobre a Pisa tutti i nodi sono venuti al pettine. Il vasto tessuto di cittadini, gruppi, associazioni e partiti che si sono riconosciuti nei mesi scorsi nel Municipio dei Beni Comuni hanno portato in piazza oltre 500 persone per rivendicare il diritto a recuperare, riaprire e restituire alla città uno spazio di partecipazione, socialità e cultura, in forma pubblica e con modalità pacifiche, ballando, giocando e lanciando messaggi di democrazia. Un corteo bello e caloroso, consapevole, capace di segnare ad ogni suo passo le tante ferite - spazi abbandonati o ceduti alla speculazione - incontrate lungo il suo percorso. Il corteo del Municipio dei Beni Comuni ha aperto così una nuova stagione di riconquista dei diritti in città.
A fare paura è proprio questo: la dimensione pubblica e la possibilità di riaprire nuove spazi di autogestione e elaborazione collettiva. Questo fa paura all’amministrazione comunale che trova nel Prefetto Tagliente piena sponda per questa strategia securitaria che è costata nella giornata di ieri migliaia di euro ai contribuenti. Centinaia di poliziotti a difendere un stabile abbandonato e vuoto perché il suo proprietario ha preferito licenziare e de localizzare: una militarizzazione tesa a difendere una politica industriale che ha portato solo disoccupazione e crisi a Pisa. Riaprire oggi uno spazio come una fabbrica fa paura, come fa paura rimettere al centro dell’attenzione politica la questione del lavoro, dei diritti, del recupero del territorio.
Tutti quegli spazi che dovrebbero appartenere ai cittadini e ai lavoratori sono stati occupati militarmente perché si vuole che restano vuoti, perché questo è funzionale all’attuale ordine economico e sociale.
Per questo Il Municipio dei Beni Comuni rilancia già da oggi con la presentazione del libro Rebelpainting sui beni comuni e il caso del Coloroficio Toscano un percorso che come nella giornata sabato sarà capace contro ogni militarizzazione e tentativo di creare un clima di paura di costruire dal basso un’altra città.

mercoledì 10 ottobre 2012

RIPRENDIAMOCI LA VITA, LA TERRA, LA LUNA E L'ABBONDANZA... LOGOS | Festa della Parola 11-14 ottobre @ exSnia - Parco delle Energie‏

Logosfest.org @ Csoa ExSnia| Via Prenestina 173 Roma
 
Logos – Festa della Parola dall'11 al 14 ottobre a Roma.
Terra è la parola da festeggiare quest'anno.
 
RIPRENDIAMOCI LA VITA, LA TERRA, LA LUNA E L'ABBONDANZA...
Programma:
 Sabato 13
ore 16.00:
LA VITA - contadini contro la crisi: la sovranità alimentare come prospettiva di lotta antiegemonica e recupero collettivo dei bisogni negati...
modera e stimola Enrico di t/Terra - Lazio

ore 18.00:
L'ABBONDANZA - tra mutualismo e acquisto solidale, alternative autorganizzate al consumo depauperante.
Moderano e stimolano Luisa di GasBo e Michela di Campi Aperti

Domenica 14:
ore 10.30:
LA TERRA - 1) la questione delle terre demaniali e la loro svendita ai privati: culmine della speculazione sui territori o possibilità concreta di una vertenza sull'accesso collettivo? In questa sede un confronto con l'esperienza dei Sem Terra (testimonianza di Antonio Lupo) e con le esperienze d'occupazione collettiva recenti in Andalusia (saranno presenti esponenti del Sindicato Obrero del Campo)
modera Fabrizio di Associazione Rurale Italiana

ore 13.00 pausa pranzo

ore 14.30:
LA TERRA - 2) tra alternativa contadina e pratiche alternative per entro la monocultura, come pensare socialmente la riconversione?
modera Crocevia

ore 16.00:
LA LUNA - tra sfruttamento reale ed emancipazione possibile, la questione del bracciantato migrante come fulcro di un progetto di società fondato su rapporti sociali liberati
modera Mimmo Perrotta, università di Bergamo e membro della Rete per la resistenza contadina e bracciantile
Adesioni:

Utopie Sorridenti" - Cosenza
GdL Nuova Agricoltura - Milano
Ass. Crocevia - Roma
BSA - Brigate di Solidarietà Attiva
gruppo di ricerca del Centro Studi per lo Sviluppo Rurale -
Dipartimento di Sociologia e Scienza Politica dell'Università della
Calabria - Cosenza
Centro Studi Sviluppo Rurale dell'Università della CalabriaTerre Comuni Calabria
Terra Terra - Lazio
Campi Aperti - Bologna
Associazione Rurale Italiana
Movimento per l'Autosviluppo e l'Interscambio Solidale - MAIS
GasBo - Bologna
Gas BiBì - pigneto/torpignattara - Roma
Valli Unite - Piemonte
Coop. IRIS - Cremona
SOS Rosarno - Piana di Gioia Tauro e Corigliano Calabro
Africalabria, uomini e donne senza frontiere, per la fraternità - piana di Gioia Tauro
CortoCircuito Flegreo - Campania
Rete dell'Economia Solidale del Sud
Le Galline Felici - Sicilia
Comitato Italia Amigos Sem Terra
SOC - Andalusia - Stato Spagnolo
Antonio Lupo - CiboSostenibile
Domenico Perrotta - Università di Bergamo
Antonello Mangano - TerreLibere
Stefano LIberti - Il Manifesto

Logistica:
- l'incontro, come tutta la Festa della parola, si svolge al CSOA Ex-Snia Viscosa, via Prenestina 173 - www.exsnia.it
- si mangia alla Snia, dove ci sarà ampia possibilità di scelta, ovviamente anche per i vegetariani e vegani;
- l'ospitalità per la notte è prevista nel centro sociale, attrezzarsi con materassino e sacco a pelo. Telefonare entro venerdì in mattinata per confermare il pernotto a Giulia 3337631454.

Recapiti:
per questioni pratico-logistiche, Giulia 3337631454 - Marco 3935693688
per questioni "tematiche" Arturo 3803865967

giovedì 4 ottobre 2012

Aggiornamenti da Castelnuovo Scrivia


Avevamo lasciato i lavoratori e le lavoratrici immigrati di Castelnuovo Scrivia, in provincia di Alessandria, nelle fasi concitate di un presidio ad oltranza. Avevano osato alzare la testa, denunciare lo sfruttamento subito lavorando per 12/14 ore al giorno agli ordini, con marcati accenti razzisti di un padrone che pensava di poter fare di loro ciò che voleva. Li avevamo lasciati determinati e pronti a lottare, stufi di non essere neanche retribuiti, di sentirsi merce di cui poter fare a meno in qualsiasi momento. Sarà un vecchio slogan ma “la lotta paga”. Sono stati in gamba questi lavoratori, supportati dal sindacato e da poche forze politiche, ma il rischio lo hanno corso loro e forse questa storia sta avendo un peso superiore alle aspettative. Dei 40 lavoratori 12 erano irregolari, da espellere magari, invece si è riusciti ad applicare le nuove norme. Il titolare dell’azienda è stato accusato di riduzione in schiavitù e per i dodici è scattato immediatamente il permesso di soggiorno per motivi giudiziari. Ci sarà un tribunale che dovrà esprimersi e ad indagare su questa vicenda, come già detto è il Procuratore di Torino Raffaele Guariniello. Nel frattempo è in piedi la vertenza e il tentativo di trovare una soluzione per i lavoratori licenziati. L’’azienda Lazzaro dovrebbe erogare loro una somma che sembra non voler versare, forse si giungerà ad una transazione. Dipenderà molto dal ruolo che intenderanno giocare i tanti attori in campo. La provincia ha serie difficoltà a garantire fondi e per i lavoratori, che già stanno iniziando un percorso di ricollocamento, occorrerà una disponibilità delle aziende a corrispondere anche anticipatamente i salari. Sarebbe un buon segnale. Surreale la situazione di un’altra dozzina di lavoratori che ufficialmente lavorano ancora per Lazzaro. Soltanto due di questi risultano effettivamente impiegati in mansioni. E gli altri dieci? Saranno egualmente retribuiti? Anche su questo sarà necessario indagare.
La vicenda di Calstelnuovo ha innescato un meccanismo estremamente interessante e virtuoso. Allo sportello legale aperto per iniziativa dei vari soggetti che hanno sostenuto i lavoratori stanno pervenendo tantissime segnalazioni e denunce da varie aziende della zona. Così tante da non potere essere tutte prese in carico dallo sportello, che è attivo un solo giorno a settimana. Sta emergendo un mondo di lavoro sommerso, di sfruttamento strutturale, di totale riluttanza a rispettare i più elementari diritti dei lavoratori. Vicende personali che diventano denunce, esposti, racconto di una realtà misconosciuta su cui è necessario intervenire radicalmente. Il Nord ricco, laborioso, onesto e galantuomo, ha evidentemente anche un altro volto, crudele e misero.
Stefano Galieni

Foto di Ahmed Osman

Fonte: corriereimmigrazione.it