giovedì 31 gennaio 2013

[BSA NAZIONALE] inizia a Bari il processo contro i caporali di Nardò: un nostro breve commento


Oggi è iniziato il processo contro i caporali di Nardò e i loro capi. Questa è la diretta conseguenza della legge sul caporalato, emanata dal governo Berlusconi quando lo sciopero autorganizzato dei braccianti di Nardò sollevò un polverone tale da rendere del tutto impossibile continuare a rimandare l'approvazione di una legge contro la schiavitù del caporalato, fenomeno che appesta l'Italia da nord a sud. Denunciamo già da tempo le mancanze di questa legge, ma siamo felici che questo processo obblighi lo stato a rendersi conto che in Italia esiste la schiavitù. Non ci siamo costituiti parte civile nel processo però: non riteniamo che la soluzione possa essere questa, ma da sempre abbiamo deciso di battere la strada dell'"antimafia sociale", ritenendo limitata e ipocrita la via dell' "antimafia legale". Il caporalato è un sistema che nei campi è ritenuto la quotidianeità: da una parte è quindi un problema culturale, dall'altra è profondamente legato al capitale, che dalla riduzione in schiavitù ha solo da guadagnare manodopera a bassissimo costo. Denunciamo l'ipocrisia conseguente all'esistenza di una legge contro il caporalato affiancata ad una legge, la Bossi-Fini, legge sul lavoro che, con l'introduzione del reato di clandestinità, non fa altro che favorire certe forme di sfruttamento. Ricordiamo anche che la Cgil, che censura costantemente il nostro operato a Nardò e si rivendica la testa della sciopero dei braccianti, ha accettato che nel contratto agricolo provinciale di Lecce fosse reintrodotto il cottimo. Ricordiamo anche un fattore che, tra trasmissioni tv e sciacalli della mistificazione, è passato del tutto in secondo piano: lo sciopero di Nardò fu uno sciopero spontaneo, autorganizzato, sentito di cui noi e l'associazione Finis Terrae fummo solo sostenitori. Grazie ai braccianti di Nardò per il loro coraggio, grazie per averci dimostrato ancora una volta l'enorme potere dell'autorganizzazione

http://bari.repubblica.it/cronaca/2013/01/31/news/lecce_primo_processo_ai_caporali_in_aula_anche_gli_schiavi_dei_campi-51629917/

giovedì 24 gennaio 2013

[CAMPAGNE IN LOTTA] contro la guerra tra poveri, ricomponendo i lavoratori


INTERVENTO IN CORSO D'OPERA A ROSARNO

Come rete nazionale “Campagne in Lotta” dopo l'intervento della scorsa estate al Grand Ghetto di Foggia all'interno della campo di lavoro “Io Ci Sto”, siamo ora a Rosarno (Piana di Gioia Tauro), in Calabria. Con l'obiettivo di supportare le associazioni locali anch'esse parte della rete, Equosud ed Africalabria, che da tempo lavorano sul territorio cercando di tenere insieme le istanze dei lavoratori stagionali italiani e stranieri– rispetto alle condizioni di vita e di lavoro - e quelle dei piccoli produttori che hanno scelto percorsi alternativi alla grande distribuzione organizzata. 
In particolare è interessante osservare come queste due organizzazioni, oltre a rappresentare concretamente un modello virtuoso di lavoro agricolo (sia per la qualità dei prodotti, che per le condizioni di lavoro dei braccianti e dei produttori), offrono anche un buon esempio nel dialogo tra lavoratori autoctoni e non. Inoltre questa compresenza si è dimostrata di grande importanza ed utilità anche nella costruzione dell'intervento sul territorio, ovvero all'interno della tendopoli.  

Infatti, le attività che caratterizzano l'intervento in corso, a Rosarno e nella Piana, sono il risultato di un percorso decisionale collettivo, nato dal prezioso confronto con i membri di Africalabria, che in quanto braccianti (italiani e non) e spesso abitanti stanziali del territorio in questione (senza dimenticare che alcuni di loro vivono nella tendopoli), sono quotidiani conoscitori di diversi aspetti, dalle condizioni di lavoro al rapporto con la popolazione locale in generale.  
Una parte dell'intervento si svolge all'interno della tendopoli, tra i comuni di Rosarno e San Ferdinando. Dove il contatto con circa un migliaio di lavoratori provenienti dall'Africa sub-sahariana è quotidiano e si articola in diversi modi. 
Dal corso di italiano (diviso in due livelli, uno base ed uno avanzato), che sicuramente rappresenta uno dei momenti cruciali, sia per alimentare una conoscenza reciproca, ma soprattutto per trovare un luogo ed un momento in cui parlare liberamente di condizioni di vita e di lavoro, con il pretesto della lezione di italiano. A momenti più legati all'intrattenimento, come la proiezione di film e di partite di calcio (come un documentario su Thomas Sankara, o le partite della Coppa d'Africa ora in corso), o la radio, microfono aperto – nel vero senso della parola – a racconti, notizie su i diversi paesi africani, canzoni e musica. Inoltre, per le prossime settimane si stanno costruendo incontri di carattere più informativo e formativo, rispetto alle questioni legali (permesso di soggiorno, conversione, ecc.), lavorative (conteggio giornate, lettura busta paga, assegno di disoccupazione, ecc.) e relative alla sicurezza in bicicletta (giornate di formazione organizzate dalle ciclofficine popolari). Il tutto supportato da volantini multilingue nei quali sono indicati tutti i servizi sanitari, legali e scolastici presenti nella Piana di Gioia Tauro.
Un'altra parte dell'intervento invece avviene fuori dalla tendopoli, in una prospettiva più che altro conoscitiva ed esplorativa rispetto agli altri luoghi, spesso ancora più fatiscenti, dove vivono i lavoratori stranieri, considerando quindi anche coloro che provengono dall'Europa centro-orientale (Bulgaria, Moldavia, Romania, Ucraina, ecc.). Questi spostamenti permettono non solo di conoscere meglio il territorio della Piana in termini di presenze e distribuzione della forza lavoro, ma anche, e soprattutto, di entrare in contatto con altri lavoratori, con i quali si possono condividere non solo le storie di vita, ma anche le possibili e future pratiche di lotta.   

Ad oggi dunque l'intervento nel difficile territorio calabrese è cominciato, e nonostante le enormi difficoltà endemiche e diffuse che descrivono la Piana di Gioia Tauro (il sistema economico-produttivo, l'inserimento occupazionale, i servizi scolastici e sanitari, ecc.), allo stesso tempo risultano subito evidenti le grandi potenzialità politiche, sociali ed umane che possono nascere ed organizzarsi attraverso una presenza ed un confronto quotidiano e diretto con i lavoratori - nella fattispecie immigrati braccianti stagionali - che rappresentano l'ultimo grandino di una lunga e consolidata catena di sfruttamento e di ricatto, in Calabria come altrove. 

Rete Campagne in Lotta    

lunedì 21 gennaio 2013

[bsa Toscana] contro Casapound, vigilanza antifascista militante


Nella mattinata di sabato 19 gennaio alcune decine di antifascisti hanno effettuato un volantinaggio nella zona di Piazza Alberti distribuendo centinaia di volantini ai passanti e ai commercianti della zona, lasciandoli sulle macchine parcheggiate e nelle cassette della posta dei residenti perché tutti fossero messi al corrente del sostegno che l'Agenzia di Viaggi "Senza Confini srl" di Piazza Alberti 8 sta dando a Casa Pound Firenze essendo l'azienda di famiglia di Saverio di Giulio, responsabile fiorentino dell'organizzazione neofascista, e avendo aderito per prima all'iniziativa "Economia Legionaria" promossa proprio dai neofascisti. Di seguito il testo del volantino.


L'AGENZIA DI VIAGGI "SENZA CONFINI" SOSTIENE CASAPOUND
IL GRUPPO NEOFASCISTA DI CUI FACEVA PARTE GIANLUCA CASSERI, L'ASSASSINO CHE UCCISE IL 13 DICEMBRE 2011 SAMB MODOU E DIOP MOR.

Abbiamo appreso dal sito internet di Casa Pound Firenze e da un manifesto da loro pubblicato che alcuni esercizi commerciali della Provincia di Firenze, avrebbero dovuto far parte del progetto "economia legionaria" promosso da questa organizzazione neofascista, i cui militanti, dediti ad atti di squadrismo contro militanti di sinistra, omosessuali e stranieri, si dichiarano fieramente "fascisti del terzo millennio"; la stessa organizzazione di cui faceva parte Gianluca Casseri, autore degli omicidi di Piazza Dalmazia e San Lorenzo del 13 Dicembre 2011.

Indagando sul progetto, abbiamo anche scoperto che molti degli esercenti presenti nella lista non erano consapevoli che il nome del proprio negozio sarebbe stato affiancato al simbolo di Casa Pound.
Perennemente divisi tra la voglia di dichiararsi apertamente fascisti e la paura di farlo, i militanti di tale organizzazione agiscono con metodi subdoli ingannando le persone con cui entrano in contatto.
Molti degli esercizi che figuravano nel manifesto di presentazione dell'iniziativa, hanno ritirato la loro adesione: tra decurtazioni della lista e scarsa partecipazione, Casa Pound stessa ha dichiarato sospesa l'iniziativa.

Usando la crisi economica per mettere in piedi un sistema assistenzialista tra commercianti - rigorosamente italiani - e magari guadagnarsi qualche simpatia in vista dell'elezioni, i neofascisti non si sono fatti scappare però l'opportunità del guadagno personale: basti pensare che l'esercizio commerciale che apriva la lista è l'agenzia di viaggi Senza Confini di piazza Alberti, azienda di famiglia del capetto di Casa Pound Firenze, Saverio Di Giulio.

Anche questa volta la Questura non ha perso l'occasione per riconfermare l'appoggio e la protezione di cui da sempre i fascisti godono da parte delle forze dell'ordine, posizionando volanti e agenti in borghese davanti alle attività commerciali coinvolte nell'iniziativa.

Ma c'è una Firenze Antifascista che vigila e che impedisce loro di prendere piede, convinta che per questa feccia non ci può essere spazio né a Firenze né altrove.
Vogliamo mettere in guardia tutti quanti rispetto a questa vera e propria truffa, invitando a respingere qualsiasi proposta simile che in futuro potrebbe arrivare dai neofascisti fiorentini.

CONTRO IL FASCISMO!
CONTRO CASAPOUND E CHI LA SOSTIENE!

Firenze Antifascista

giovedì 17 gennaio 2013

[BSA TOSCANA-BSA EMILIA] due serate sull'Emilia, perchè non cada il silenzio









SABATO 19 GENNAIO, CANTIERE SOCIALE CAMILO CIENFUEGOS, CAMPI BISENZIO

-ore 20: cena benefit per il Comitato Sisma.12
PRIMO+CICCIA ALLA BRACE
per prenotazioni cell: 3292451019 email: info@k100fuegos.org
(è necessario prenotare entro venerdì mattina per comprare la ciccia!!!)
offerta minima: 8 euro


ORE 22 DIBATTITO


TERREMOTO EMILIA: cosa è stato, cosa c'è!
Dal terremoto della crisi alla crisi del terremoto.



A qualche mese dal terremoto la situazione in Emilia resta critica: se già la crisi economica aveva colpito duramente la Bassa, il terremoto è stato il colpo di grazia. Fortunatamente c'è chi, tra speculazione, interessi delle banche, disoccupazione, costruzioni mediatiche al limite del fantascientifico e necessità di ricostruire s'è rimboccato le maniche, autorganizzandosi per gestire dal basso la ricostruzione. Sono i Comitati, vigili e agguerriti sulla gestione dell'emergenza terremoto e sul post.

Facciamo il punto con:
Brigata di Solidarietà Attiva Toscana
Comitato Sisma.12-ricostruiamo la Bassa dal basso



a seguire


ORE 23 LIVE (ingresso 2 euro) CON

PUNKISTAN (punk-rock resistente)
The Hot Jokers (speed rock)


http://k100fuegos.org/RESISTENZA/index.php




DOMENICA 20, , CIRCOLO ANARCHICO BERNERI BOLOGNA


@Circolo Anarchico C. Berneri, piazza di porta S. Stefano, 1    
A otto mesi dal terremoto che ha scosso l’Emilia il circolo berneri organizza una giornata di dibattito con le realtà che hanno contribuito a creare nei territori una risposta dal basso, autorganizzata, all’emergenza. Una risposta che è andata radicandosi costruendo reti territoriali di solidarietà diffuse e partecipate. Come Circolo Berneri abbiamo sostenuto queste attività con la campagna “Oltre le scosse” raccogliendo beni di prima necessità e consengandoli poi alla LiberaOfficina che ha offerto uno spazio per raccogliere il materiale e che assieme ad altri terremotati ha dato vita al centro di distribuzione di Concordia sulla Secchia. Una rete diffusa, decentrata e autorganizzata di terremotati e terremotate che, spezzando la logica assistenzialista e paternalista dello stato e delle istituzioni ha saputo sostenersi e sostenere il proprio territorio.
Interverranno alcuni attivisti del centro di distribuzione di Concordia sulla Secchia, alcuni compagni di LiberaOfficina e delle Brigate di Solidarietà Attiva.



mercoledì 9 gennaio 2013

Solidarietà a Davide Rosci e a tutti i condannati per il 15 Ottobre!

Pubblichiamo la lettera con cui Davide Rosci annuncia lo sciopero della fame e della sete.
Esprimiamo solidarietà a lui e a tutti i condannati per la manifestazione del 15 Ottobre 2011



Quando sono stato arrestato il 20 aprile scorso, dissi che ero sereno; ciò che mi portava ad esserlo era la fiducia che riponevo nella giustizia, la consapevolezza che gli inquirenti non avessero in mano niente di compromettente e la percezione che, nonostante il grande clamore creato ad hoc dai mass-media, il processo fosse equo ed imparziale, così come previsto dalla legge.
Mi sbagliavo! Ieri ho visto la vera faccia della giustizia italiana, quella manipolata dai poteri forti dello stato, quella che si potrebbe tranquillamente definire sommaria. Una giustizia che mi condanna a pene pesantissime, leggete bene, solo per esser stato fotografato nei pressi dei luoghi dove avvenivano gli scontri. Avete capito bene, ieri sono stato punito non perché immortalato nel compiere atti di violenza o per aver fatto qualcosa vietato dalla legge, ma per il semplice fatto che io fossi presente vicino al blindato che prende fuoco. 
Non tiro una pietra, non rompo nulla, non mi scaglio contro niente di niente. Mi limito a guardare il mezzo in fiamme in alcune scene, e in un’altre ridere di spalle al suddetto. 
Tali “pericolosi” atteggiamenti, mi hanno dapprima fatto guadagnare gli arresti domiciliari (8 mesi) ed ora anche una condanna (6 anni) che definirla sproporzionata sarebbe un eufemismo.
Permettetemi allora di dire che la giustizia fa schifo, così come fa schifo questo “sistema” che, a distanza di anni e anni, dopo una lotta di liberazione, concede ancora la possibilità ai giudici di condannare gente utilizzando leggi fasciste. Si, devastazione e saccheggio è una legge di matrice fascista introdotta dal codice Rocco nel 1930, che viene sempre più spesso riesumata per punire dissidenti e oppositori politici solo perché ritenuti scomodi e quindi da annientare.
Basta! Non chiedetemi di starmi zitto e accettare in silenzio tutto ciò, consentitemi di sfogarmi contro questo sistema marcio, che adotta la mano pesante contro noi poveri cristi e che invece chiude gli occhi dinanzi a fatti ben più gravi come il massacro della Diaz a Genova e i vari omicidi compiuti dalle forze dell’ordine nei confronti di persone inermi come Cucchi, Aldrovandi, Uva e molti altri ancora. 
Non posso accettarlo! Grido con tutta la voce che ho in corpo la mia rabbia a questo nuovo regime fascista che mi condanna ora a Roma per aver osservato un blindato andare in fiamme e che ora mi accusa di associazione a delinquere a Teramo, solo per non aver mai piegato la testa.
Non mi resta altro che percorrere la via più estrema per far sì che nessun’altro subisca quello che ho dovuto subire io e pertanto così come fece Antonio Gramsci, durante la prigionia fascista, anche io resisterò fino allo stremo per chiedere l’abolizione della legge di devastazione e saccheggio, la revisione del codice Rocco e che questo sistema repressivo venga arginato. 
Comunico pertanto che da oggi intraprenderò lo sciopero della fame e della sete ad oltranza fino a quando non si scorgerà un po’ di luce in fondo a questo tunnel eretto e protetto dai soliti noti.
Concludo nel ringraziare i mie fratelli Antifascisti, i splendidi ragazzi della Est, i firmatari del Comitato Civile, i tantissimi che mi hanno dimostrato solidarietà in questi mesi e soprattutto quanti appoggeranno questa battaglia.

Quando l’ingiustizia diventa legge, la resistenza diventa un dovere!
Rosci Davide