sabato 29 giugno 2013

[BSA TOSCANA] A FIANCO DEI LAVORATORI DELLA LOGISTICA, CONTRO LICENZIAMENTI E REPRESSIONE

link consigliati:
comunicato bsa sulla logistica: 
http://brigatesolidarietaattiva.blogspot.it/2013/05/lungo-la-filiera-dello-sfruttamento-dai.html

blog della campagna nazionale di boicottaggio "Scarichiamo granarolo":
http://scarichiamogranarolo.noblogs.org/

Negli ultimi mesi si è sviluppata, nel nord Italia ma non solo, la lotta dei facchini nel settore della logistica. Scioperi, picchetti, manifestazioni hanno coinvolto e mobilitato migliaia di lavoratori, in particolare immigrati, rompendo finalmente ogni divisione tra lavoratore immigrato ed italiano e ricevendo una diffusa solidarietà da studenti, centri sociali e organizzazioni sindacali di base. A seguito di queste lotte, alcune anche vincenti con aumenti contrattuali e diminuzione dei carichi di lavoro, stato e padroni stanno mettendo in campo tutti gli strumenti repressivi e preventivi consentiti: cariche, denunce, fogli di via e soprattutto licenziamenti dei lavoratori più attivi.

A Bologna sono stati licenziati 41 lavoratori della Granarolo SpA, colpevoli di aver alzato la testa e scioperato di fronte ad una decurtazione salariale (indebita) del 35% del loro stipendio e di quello dei loro colleghi. La repressione è strumento determinante per il mantenimento dello sfruttamento, in particolare verso chiunque esca dalle logiche della compatibilità e della concertazione.

E’ necessario ed urgente rispondere in maniera collettiva a questi attacchi. Raccogliamo anche a Firenze l’appello del SI Cobas e dell’ADL Cobas, per una mobilitazione in difesa dei 41 operai licenziati in Granarolo e di tutti i lavoratori colpiti dalle misure repressive e per una Cassa di Resistenza che sia di tutela per i lavoratori in lotta.

Saremo presenti sabato 29 giugno presso i cancelli della Granarolo e davanti i supermercati a Firenze. Rilanciamo lo sciopero del settore in programma per le prossime settimane.

SABATO 29 GIUGNO giornata di mobilitazione contro la Granarolo. Dalle ore 6.00 di mattina presidio a Granarolo sotto la sede della Cooperativa, volantinaggi davanti ai supermercati anche a Firenze per denunciare il ruolo di Granarolo ed invitare al boicottaggio dei suoi prodotti;

DOMENICA 30 GIUGNO Incontro con i lavoratori della logistica dell’Emilia – ore 18.00 Parco di Villa Montalvo, Campi Bisenzio;

GIOVEDI’ 11 luglio CENA di finanziamento per la Cassa di Resistenza al Cpa Firenze sud – ore 21.00

Per contribuire alla Cassa di Resistenza, i versamenti possono essere effettuati, indicando la causale “cassa di resistenza”:

• con bollettini postali sul ccp nr. 3046206
• con bonifici sul c/c IBAN IT13N0760101600000003046206
• con vaglia postale


intestati a: Sindacato Intercategoriale Cobas, Via Marco Aurelio 31, 20127 Milano

CPA Firenze sud, Cantiere Sociale K100 Fuegos, Collettivo Politico Scienze Politiche,
Clash City Workers, Brigate di Solidarietà Attiva

giovedì 27 giugno 2013

[LOGISTICA] in sostegno ai lavoratori in lotta: iniziative e campagna di boicottaggio

Riprendiamo l'appello uscito dall'Assemblea di Bologna del 16 Giugno per il lancio di una campagna di boicottaggio della Granarolo a partire da Sabato 29, giornata in cui ci sarà una manifestazione a Bologna in solidarietà e al fianco dei 41 licenziati per le lotte condotte negli ultimi mesi.

Come avvenuto per la campagna contro l'IKEA, l'arma del boicottaggio e della pressione mediatica sull'immagine della Granarolo, va considerata come un altro tassello della lotta. O, meglio, come un altro fronte aperto contro lo stesso nemico. 
All'immagine familistica e rassicurante della Granarolo, della "grande mucca" buona, contrapponiamo il suo vero volto che è quello tipico dello sfruttamento e della repressione verso qualsiasi forma di dissenso in nome del profitto: dai licenziamenti per i lavoratori in lotta, al tentativo di pressione sulle istituzioni affinché sia reso, di fatto, impossibile scioperare, dichiarando la sua produzione "strategica", di "prima necessità", come se in mancanza dei prodotti Granarolo si fosse destinati a morire di stenti…
Per questo invitiamo a far partire il boicottaggio sia all'esterno dei supermercati, magazzini, invitando a non acquistare Granarolo, sia attaccando e deleggittimando la stessa immagine dell'azienda bolognese. 
Il movimento operaio dei facchini in lotta lancia per sabato 29 giugno la prima giornata di boicottaggio nazionale contro la Granarolo. L’appello è rivolto a tutte le realtà di lotta e i solidali che non vogliono stare più solo a guardare la straordinaria mobilitazione operaia, e vogliono dare un contributo concreto allo sviluppo della lotta, sostenendola con forza anche nei propri territori. 
La Granarolo ha sferrato l’attacco contro i facchini mobilitando tutte le istituzioni contro lo sciopero e le pratiche di lotta e dignità costruite giorno dopo giorno, notte dopo notte ai picchetti e ai blocchi ai cancelli dell’azienda: divieto assoluto di sciopero e definizione di ricotte, latte e stracchini come beni di prima necessità, ben più importanti della vita di un facchino. E’ questa la provocazione con cui le istituzioni, sollecitate dalla Granarolo, vogliono attaccare la lotta degli operai, tutti licenziati per aver osato alzare la testa per rivendicare i propri diritti.
Ma ai cancelli delle cooperative che lavorano per la Granarolo la lotta è andata avanti e non ha retroceduto di un passo. Anzi si è fatta ancora più dura e determinata, rifiutando la mediazione al ribasso proposta dalla prefettura di Bologna con la complicità dei sindacati confederali.
Rinnoviamo l’appello a tutti e a tutte per realizzare insieme una grande giornata di boicottaggio sabato 29 giugno contro la Granarolo, scaricando il volantino dal blog scarichiamogranarolo.noblogs.org e organizzando azioni, flash mob, presidi, volantinaggi e iniziative di sensibilizzazione per non comprare più il latte e i prodotti della Mucca che sbrana i diritti degli operai. 
Ipermercati, supermarket di zona, mercati di quartieri e piazze… portiamo ovunque la lotta degli operai della logistica invitando con iniziative determinate a a boicottare tutti prodotti Granarolo!
Inviaci le foto o i video delle iniziative di boicottaggio c’è bisogno di mostrare quanti siamo al fianco dei facchini per far tremare i padroni ancora di più!
scarichiamogranarolo.noblogs.org

SEGNALIAMO ANCHE, AL QUADRARO, ROMA


martedì 18 giugno 2013

[FIRENZE ANTIFASCISTA]le squadracce comunali del degrado

Con questa comunicazione Firenze Antifascista vuole rendere pubblico e diffondere il più possibile il racconto di un testimone oculare rispetto a quanto accaduto nella serata di giovedì 13 giugno nei pressi della Stazione di Santa Maria Novella:

"La sera del 13/06, verso le 23.00, alla stazione di SMN, all’altezza della fermata della tramvia via Alamanni sul lato della scalinata, ho visto un gruppo di 10-15 persone che si distingueva perché indossavano tutti guanti neri e si aggiravano nei pressi della fermata con fare a dir poco agitato e aggressivo. Mi sono avvicinato facendo il vago, come fossi un passante indifferente e ascoltando ciò che dicevano mi sono reso conto che stavano aspettando qualcuno.
Mi sono quindi fermato per vedere cosa stesse davvero succedendo. Ho così potuto sentire che si scambiavano frasi del tipo: "stasera è bandaccia", "dove cazzo sono, non vedo l'ora", "sono in ritardo". Erano sempre più agitati e evidentemente erano sotto l’effetto di cocaina.
Dopo circa 10 minuti ho notato un altro particolare: insieme a quelli che indossavano i guanti erano presenti alcuni uomini più anziani con in mano una radiolina.
Proprio dalla radiolina ad un certo punto è arrivato il segnale che stavano aspettando. Ho sentito chiaramente quella voce dire: “dall'altra parte della strada! Stanno arrivando! Attraversate!".
Gli individui più giovani, quelli con i guanti neri e sicuramente più prestanti fisicamente, sono corsi sull'altro lato della strada.
Ho praticamente attraversato con loro. Ho visto che nel frattempo stava arrivando la tramvia. Quando si sono aperte le portiere è sceso un gruppo di persone di cui 5 o 6 ragazzi di colore e con tutta probabilità senegalesi.
Neanche il tempo di rendermi conto delle loro reali intenzioni che gli si sono scagliati addosso con una ferocia indescrivibile.
Nel parapiglia ho visto sicuramente che un senegalese è stato prima schiantato su una vetrina accanto al negozio TIM e poi inseguito insieme agli altri che scappando avevano già raggiunto la parallela. Avevo paura che se li avessero raggiunti nella parallela senza che nessuno fosse presente ad assistere alla scena si sarebbero sentiti liberi di far di peggio. Quindi mi sono mosso e li ho inseguiti anch’io, ma non sono riuscito a stargli dietro…penso che fortunatamente siano riusciti a scappare!
Ma tornando indietro ho notato i due uomini più anziani, quelli con la radiolina che si stavano allontanando. Così ho iniziato a seguire loro. Sono riuscito a sentirli parlare al cellulare e uno dei due ripeteva ossessivamente: “dove siete? Vi serve una macchina? Vi mando una VOLANTE?”
Ho capito allora che non si trattava solo di un gruppo di fascisti, ma che questi avevano anche la divisa…
Sono riuscito a seguirli fino al “Parcheggio Europa” all'altezza di via Montebello.
Ad un certo punto però uno dei due, il tipo che "dirigeva l'operazione", il solito che aveva distribuito i guanti neri prima dell’aggressione si volta e mi chiede: “chi sei? Perché ci stai seguendo? Dammi i documenti!” Io gli ho detto che non gli stavo seguendo ma che mi ero perso e stavo cercando via Montebello…per quanto riguarda i documenti gli ho invece chiesto perché avrei dovuto mostrarglieli. “Per questo!” mi ha risposto lui tirando fuori il tesserino della POLIZIA MUNICIPALE.
Ho visto che non ha annotato il nominativo ma con fare intimidatorio mi ha chiesto: “Abiti ancora qui?” A quel punto mi ha invitato a “levarmi dal cazzo” e, ricevuta anche l’indicazione su dove fosse via Montebello, non ho potuto che andare nella direzione opposta e poi tornare sui mie passi.
Sono tornato alla stazione. Preso dalla rabbia e dall'adrenalina sono tornato alla fermata della tramvia. Lì c’era una macchina della "GEST" in mezzo alle rotaie mentre alla fermata dell’autobus poco più avanti c'era un senegalese che mi osservava. Mi sono avvicinato per chiedergli se avesse visto la scena e se sapesse cosa fosse successo. Nonostante fossero tutti in borghese e non vi fosse nessun modo per riconoscerli a colpo d’occhio, lui mi ha detto subito: “questi sono della MUNICIPALE!”... Poi, facendomi il segno della pistola con le mani mi ha detto: “molti italiani quando vedono noi impazziscono…” Non ho avuto tempo di chiedergli altro perché è arrivato l’autobus, lui mi ha salutato e se n’è andato…"

giovedì 13 giugno 2013

[BSA CUNEO] sgomberati i migranti a Saluzzo!

Martedì 11 il comune di Saluzzo decide di effettuare lo sgombero. Ma siccome la prefettura di Cuneo si è espressa contraria, per evidenti problemi di ordine pubblico conseguenti a questa scellerata decisione, lo sgombero verrà effettuato dagli operai del comune, scortati dalla polizia municipale, scortata a sua volta da polizia e carabinieri. Una bella catena dove ognuno scorta l'altro. Quindi sgombero alle 8-8.30. 
Dopo un cappuccino al bar, camion, macchine e furgoni con lo stemma del comune si mettono in marcia per il foro boario. La strada viene bloccata dalle volanti messe per traverso e non viene fatto passar nessuno, tranne i giornalisti, naturalmente tutti vengono identificati. La situazione è relativamente tranquilla. I ragazzi li stavano aspettando. Ci si chiede soltanto il perché il comune ha aspettato una settimana per effettuare lo sgombero che tanto ha minacciato. Si era pure arrivati a pensare che stessero cercando e avessero trovato un'alternativa per i     
ragazzi. Speranza vana. - Si sgombera e basta. Non si bivacca a Saluzzo - dice il sindaco.
I ragazzi si siedono sul marciapiede e mirano lo scempio che distrugge tutto ciò che hanno costruito, tutto il loro lavoro frutto dell'autoorganizzazione tra di loro.
C'è chi guarda con la testa fra le mani, chi filma la scena, chi si incazza ma rimane zitto e seduto (si capisce dallo sguardo), chi è decisamente affranto, chi gioca a dama e chi dorme all'ombra. La disperazione ha parecchie facce e non bisogna strepitare per manifestarla.
Una volta finito il lavoro, pagato da tutti noi con le tasse (compresi i migranti che pagano i contributi che non rivedranno mai), gli operai e la municipale se ne vanno con tutta la roba sequestrata ai ragazzi e ci si trova davanti ad uno spettacolo desertico. Non ci sono più le tende né i teloni, non ci sono né i cartoni né i materassi, rimangono gli zaini, le scarpe (tante scarpe) e sacchetti. Nulla di più. Un immagine tra una piccola discarica e la stanza delle scarpe ad Auschwitz, con un sacco di scarpe accumulate e spaiate.
Alcuni ragazzi cercano la propria roba o qualcosa che può ancora servire. Altri pregano verso lo scempio (quella è la direzione della Mecca) è solo che prima pregavano davanti alle tende, ora davanti a ciò che ne rimane.
Intanto arrivano i giornalisti, da repubblica a la stampa, dal corriere di saluzzo al fatto. Chi spicca di "carisma" è meo ponte che esordisce con "dove sono gli antagonisti?" "ma questo non è uno sgombero". No comment.
Però su una cosa ha ragione: questo non è stato uno sgombero. E' stato distrutto ciò che serviva ai ragazzi per dormire, ma i ragazzi non sono stati allontanati. Della serie "mò che non c'hai più un cazzo, voglio vedere come ci dormi". Per intimarli ad andare via. Andare via dove? ma non sono proprio loro che lavorano i vostri campi? che si spaccano la schiena sotto il sole e pigliano 3 euro all'ora se va bene?
Ciò che è cambiato da prima dello "sgombero" è che le tende non ci sono. 
Ma i ragazzi non sanno dove andare, quindi penso rimarranno lì. Chi sa se usciranno idee su un posto alternativo, con strutture adeguate, con un pizzico di dignità in più. Forse qualcuno con un pò più di sale in zucca c'è. Ci si sta muovendo e vedremo se, chi fa della rappresentanza la sua bandiera, saprà tornare sui suoi passi e rappresentare anche chi è straniero (ma paga le tasse) in un paese straniero per il migrante ma anche per gli italiani che dell'italia non sanno cosa farne..

altri approfondimenti:


sabato 8 giugno 2013

[BSA PERUGIA] a fianco degli operai delle acciaierie di Terni



Le Brigate di Solidarietà Attiva di Perugia sono vicine agli 
operai delle acciaierie ternane che pochi giorni fa, mentre manifestavano pacificamente per il diritto sacrosanto al lavoro e ad un futuro dignitoso, sono stati brutalmente caricati dalla polizia.
Alle tre cariche della polizia sono seguite le cariche della stampa e delle televisioni di regime, che hanno tentato senza vergogna di coprire la violenza dei celerini, incuranti delle testimonianze dei manifestanti.
I fatti avvenuti a Terni indicano un preoccupante salto di qualità nella gestione della vertenza in corso, siamo sicuri che se non fossero stati colpiti rappresentati istituzionali il tentativo di trasformare per l'ennesima volta una lotta di popolo in una questione di ordine pubblico sarebbe andato a buon fine per i padroni e i loro servi sempre pronti a recitare il copione in prima serata e a reti unificate

BSA Perugia.






per altre info sui fatti:
controlacrisi:
 
http://www.controlacrisi.org/notizia/Politica/2013/6/5/34249-terni-la-polizia-picchia-tutti-operai-e-sindaco/

contropiano:
http://www.contropiano.org/news-politica/item/17147-terni-smontata-la-versione-dellombrellata

osservatorio contro la repressione:
 http://www.osservatoriorepressione.org/2013/06/terni-violente-cariche-della-polizia.html